L’Azienda del Gruppo Percassi, distributore di grandi marche nei propri punti vendita, comunica la chiusura del NIKE STORE del Centro Commerciale Parco Leonardo di Fiumicino e trasferisce i lavoratori a Valmontone ed in Campania, il modello Alitalia ha fatto scuola.
USB aprirà lo stato di agitazione sindacale ritenendo inaccettabile il trasferimento dei lavoratori in sedi fuori regione, operazione che sembrerebbe un incentivo alle dimissioni, anche in considerazione del gran numero di punti vendita del gruppo su Roma e delle varie assunzioni a termine fatte di recente.
USB Lavoro Privato ha espresso all’indomani del decreto del governo Monti, noto come “salva Italia”, che la completa liberalizzazione degli orari di apertura e di chiusura degli esercizi commerciali non avrebbe portato alla crescita economica, ma solo all’inasprirsi di una crisi che già da diverso tempo sta affliggendo il commercio, aggiungendo un ennesimo tassello al puzzle di precarietà, basso salario, difficoltà nella vita di relazione e degli ormai pochissimi diritti per oltre due milioni lavoratori del settore, la vicenda del NIKE STORE di Fiumicino ne è l’ennesima riprova, visto il susseguirsi di chiusure di negozi che prosegue senza sosta.
Ieri si è tenuta una prima riunione con i lavoratori di Fiumicino, a breve si terrà un’assemblea con i lavoratori dei Nike Store di Roma e provincia che calendarizzerà il percorso di lotta. Rigettiamo al mittente questa “ristrutturazione aziendale” che aggredisce le condizioni dei lavoratori e rilanciamo la mobilitazione per evidenziare le difficoltà in termini di salario, diritti e qualità della vita vissute nei luoghi di lavoro del commercio e contro la deregolamentazione degli orari di apertura degli esercizi commerciali, a partire dal NO MONTY DAY del 27 ottobre 2012