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Interno Emergenza SARS CoV2 - Covid-19 Notizie Nazionali

USB NON FIRMA IL PROTOCOLLO “ANTICOVID” ALLA QUESTURA DI ROMA PER GARANTIRE LA SALUTE DEI LAVORATORI E DELLE LORO FAMIGLIE!!

Roma,

 

La scrivente USB PI MINISTERO INTERNO riceve in data odierna da parte dell’ufficio personale della Questura di Roma la “nuova bozza” finalizzata alla firma del protocollo di accordo per la prevenzione e la sicurezza in ordine all’emergenza sanitaria da Covid19, come volevasi dimostrare, la montagna ha Ri-partorito il topolino….

La “nuova bozza” di protocollo presentata alle Organizzazioni Sindacali e agli RSU della Questura di Roma e Uffici rappresenta semplicemente un banalissimo copia/incolla di quello nazionale siglato da alcune OO.SS. il 28 maggio u.s.: un vero e proprio “protocopia/incolla”….

L’Amministrazione non ha evidentemente ritenuto opportuno impegnarsi più di tanto nel recepire le altre integrazioni proposte dalla nostra sigla sindacale a tutela della salute e dei diritti dei lavoratori dell’Amministrazione Civile dell’Interno. Nella bozza non vi è alcuna traccia della nota che descriva dettagliatamente gli impianti di condizionamento presenti nei vari uffici della PS, né è dato sapere quali interventi saranno assunti prima dell’attivazione degli stessi, come avevamo chiesto; come non vi è traccia della parola “SANIFICAZIONE”, si accenna soltanto ad una generica “igienizzazione” degli ambienti e delle postazioni di lavoro.

Avremmo auspicato che per il rimanente periodo dell’emergenza sanitaria - fermo restando quanto disposto dai provvedimenti adottati circa le attività indifferibili da rendere in presenza ed i processi di lavoro che ovviamente concordiamo che vengano organizzati prevedendo una adeguata modulazione tra l’esecuzione delle attività  in  smart  working  e quelle da rendersi presso la sede di lavoro, al fine di contemperare le esigenze di tutela della salute con quelle di continuità dell’azione amministrativa.

Orbene, nel dispositivo rileviamo che ancora non sono presenti varie questioni, ai seguenti punti, che vogliamo segnalare e che hanno contribuito insieme anche a quanto descritto in premessa a portare questa sigla sindacale alla scelta di non voler partecipare alla sottoscrizione del protocollo:

  • garantire il graduale e disciplinato rientro di coloro che manifestino la volontà di ritornare in ufficio, prevedendo comunque a cura dei dirigenti una adeguata rotazione delle presenze;

 

  • favorire l’attività da remoto per i lavoratori gravati da comprovati problemi  personali  di  salute, da esigenze di assistenza ai familiari in condizioni di fragilità o a figli minori di 14 anni;

 

  • evitare che i lavoratori provenienti da fuori Comune o che impiegano più mezzi pubblici per raggiungere il posto di lavoro utilizzino i predetti mezzi nei momenti di punta, durante il periodo dell’emergenza sanitaria, la fascia oraria in ingresso è rimodulata dalle h. 7,00 alle h. 11.00 con prosieguo dell’orario fino al completamento di quello d’obbligo.

 

Al fine di garantire l’espletamento delle attività indifferibili, ciascun dirigente provvederà a programmare, con cadenza bisettimanale, le presenze del personale appartenente al proprio ufficio, nel rispetto delle misure di prevenzione e di sicurezza adottate in ordine all’emergenza Covid -19 e richiamate in premessa. Il personale interessato assicurerà le giornate in presenza evitando, salvo i casi di comprovata esigenza, modifiche e variazioni che potrebbero incidere sull’assetto complessivo delle attività previste con il possibile rischio di sovrapposizioni nella stessa stanza di dipendenti appartenenti anche ad altri uffici.

Nel caso in cui un dipendente manifesti sintomi influenzali, febbre o tosse sui luoghi di lavoro saranno attivate le procedure previste dal documento di integrazione al DVR in merito al rischio epidemiologico approvati dai singoli Datori di lavoro della Questura di Roma Uffici accorpati.

Per i motivi sopra esposti la USB PI MINISTERO dell’INTERNO non ha firmato il “protocopia/incolla”, lasciamo ad altre sigle sindacali questo “stomaco”, ma continuerà a fare la propria parte, in difesa dei lavoratori dell’Amministrazione Civile dell’Interno, per un allargamento dei diritti, in particolare quello alla salute e al benessere psicofisico, diritti realmente INDIFFERIBILI.

 

 

USB Pubblico Impiego - Coordinamento Nazionale Ministero Interno