In questi giorni,nell'indifferenza totale,si sta consumando l'ennesima vicenda che vede sempre e solo i lavoratori pagare.
L'azienda casertana di mobilità,l'ACMS,versa in una crisi profonda che non vede sbocchi reali,crisi che dura ormai da diversi mesi.
Azienda è commissariata ed il Commissario,il il Prof. Avv. Francesco Fimmanò ,ha pochi vocaboli nel suo lessico e due dei più ricorrenti sono “ESUBERI” e “CASSA INTEGRALE”
Bisogna ricordare all'esimio professore che la cassa integrale per gli autoferrotranvieri non è stata ancora istituita ufficialmente,mentre gli esuberi andrebbero gestiti in maniera diversa,cercando di ricollocare in settori dove l'azienda potrebbe espandersi in termini di servizi offerti e non certo ridurre.
Altrimenti,se le soluzioni sono sempre le stesse,il commissariamento diventa ne più e ne meno alla stregua della normale gestione di un azienda di trasporti.
Entrano in ballo anche le forze politiche,dirette erogatrici dei fondi per le aziende di TPL,comune,provincia e regione,le quali,con un vergognoso scarica barile,giocano sulla pelle dei lavoratori e delle loro famiglie,rimettendo il tutto alla direzione aziendale ed aspettando la messa sul mercato dell'ACMS.
Con i sindacati collaborazionisti che non hanno fatto altro che appoggiare queste scellerate politiche di liberalizzazione in questi anni,le sorti delle aziende regionali di TPL,visto anche il taglio di fondi eseguito ai vari livelli,centrale e regionale,sembrano segnate in maniera decisa e ACMS rappresenta un apripista.
La messa sul mercato delle aziende di trasporto pubblico è prerogativa fondamentale per la riduzione dei costi,che inevitabilmente si ripercuote sulla forza lavoro,con introduzione di flessibilità e precarietà estreme,in un settore dove la stabilità dovrebbe essere elemento principale, senza mai menzionare dei necessari tagli sulle consulenze,sui consigli d'amministrazione,sui compensi di supermanager e commissari,sprechi reali con dispendio di denaro pubblico pauroso per opere mai portate a termine ed acquisti inutili,gestione clientelare con promozioni costosissime alla collettività ed inutili per le aziende,assenza di investimenti seri per un trasporto ecologico.
L'USB si batte e si batterà sempre per un trasporto pubblico e sociale,non privatizzato,per questo il giorno 7/10/2010,alle ore 9.00,terrà un presidio-assemblea di protesta presso la Direzione ACMS per difendere l'occupazione nell'azienda e nel settore e la gestione pubblica delle aziende di TPL Campane.
Napoli 5/10/2010 Coordinamento provinciale USB Lavoro Privato