Con la pubblicazione del decreto n.50/2017 cosiddetto “manovrina”, Il Governo Gentiloni non ha mantenuto le promesse fatte, i tagli alle risorse, per la riduzione della spesa corrente, previsti per gli enti di area vasta nel 2017 sono rimasti, dichiara Gilberto Gini, dell’esecutivo nazionale di USB P.I. Enti Locali;
“il modestissimo contributo previsto di 250.000.000,00 di euro per le 10 città metropolitane a statuto ordinario e di 220.000.000,00 di euro per le province, sono nulla a fronte dei tagli mantenuti di 750.000.000,00 di euro per le prime, e di 1.945.000.000,00 di euro per le seconde;
“senza contare che a questi, vanno aggiunti quelli previsti dal D.L 66/2014, che si applicano a tutti gli enti di area vasta, ed i 300.000.000,00 di euro in meno per gli enti sardi e siciliani” continua il sindacalista;
“evidentemente i crolli dei ponti, le scuole delle zone terremotate che si sono sbriciolate, e la tragedia di Rigopiano non hanno insegnato nulla, i tagli applicati in questi anni agli enti di area vasta, hanno provocato l’azzeramento dei servizi nei territori, ed i disastri di questi ultimi mesi ne sono la prova, prosegue Gini;
“E’ inconcepibile che il Governo continui ad abbattere la scure dei tagli sugli enti di area vasta e non ritenga una priorità l’annullamento degli stessi - sottolinea il sindacalista - molte amministrazioni hanno rischiato il pre-dissesto già nel 2016 ed ora, se non si interviene, il rischio del dissesto è pressoché sicuro;
“Infatti, per tamponare questa situazione finanziaria difficilissima, il decreto stabilisce che si possono predisporre solo i bilanci di previsione per l’annualità 2017, e per il mantenimento degli equilibri degli stessi è possibile applicare l’avanzo libero e destinato” - spiega Gini;
Prosegue il sindacalista: “il Governo sa bene che servono nuovi stanziamenti di almeno pari importo, per gestire gli oltre 5000 istituti superiori ed i 100.000 km di strade. E’ arrivato il momento di rifinanziare seriamente le competenze degli enti di area vasta, per organizzare il personale che gestisce le emergenze ed eroga servizi per i cittadini.
I 300.000.000,00 di euro, previsti nel quadriennio 2017-2020, come quota investimenti a favore degli enti di area vasta, per interventi in materia di edilizia scolastica, sono troppo pochi per mettere in sicurezza tutti gli edifici scolastici superiori italiani;
Così come sono insufficienti, i 100.000.000,00 di euro a favore delle sole province, per la manutenzione straordinaria della rete viaria di competenza;
Infine sulle nuove assunzioni a tempo determinato nei comuni, siamo assolutamente contrari al principio introdotto dal decreto, che prevede l’assunzione di personale con risorse derivanti da contratti di sponsorizzazione ed accordi di collaborazione con soggetti privati. L’articolo in questione (art.22) crea un pericoloso precedente nel pubblico impiego, non è ammissibile che un privato possa poter veicolare le assunzioni nella pubblica amministrazione.
L'Unione Sindacale di Base chiede una nuova legge, che superi le contraddizioni e gli errori commessi negli ultimi anni e che restituisca dignità ed operatività alle Province e Città Metropolitane, quali enti costitutivi la Repubblica Italiana, conclude Gini.
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