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Pubblico impiego

USB P.I. INCONTRA IL MINISTRO MADIA. "INACCETTABILI IL MANCATO STANZIAMENTO DELLE RISORSE PER IL RINNOVO DEL CONTRATTO NAZIONALE E IL NO A QUALSIASI IPOTESI DI STABILIZZAZIONE DEI PRECARI" -foto, video-

Nazionale,

Al di là delle enunciazioni su svecchiamento della PA, lotta alla corruzione e reinternalizzazione dei servizi, quello che esce dall'incontro che abbiamo avuto con il Ministro Madia è la certezza che nel DEF non ci saranno i fondi per il rinnovo del contratto dei lavoratori pubblici bloccato dal 2009 e che per i precari non ci sarà nessuna stabilizzazione.


Il Ministro ha legato la possibilità del rinnovo del contratto nazionale agli eventuali risparmi che questo governo riuscirà a realizzare nella PA, USB ritiene inaccettabile vincolare un diritto fondamentale come quello del rinnovo contrattuale ad una sorta di autofinanziamento, oltretutto estremamente aleatorio. Peraltro spacciare i famosi 80 euro in busta paga come una sorta di sostituzione dell'aumento contrattuale come ha fatto oggi il Ministro, è intollerabile sia nella sostanza che in linea di principio.


Sui precari la chiusura è stata totale rimandando la soluzione ai concorsi pubblici, una vero e proprio schiaffo per chi da anni opera al servizio della Pubblica Amministrazione e ha garantito il funzionamento delle amministrazioni, e l'erogazione di servizi in settori essenziali come la sanità,  gli asili nido, le scuole, la ricerca pubblica etc. Dalla Madia sulla precarietà era lecito aspettarsi di più visto che quando non era Ministro erano ben altre le sue dichiarazioni.


USB dà un giudizio sostanzialmente negativo dell'incontro a partire dal metodo che sottende un sistema di relazioni sindacali teso al collaborazionismo tra Organizzazioni Sindacali e Governo, un ambito adeguato per chi, come CGIL CISL e UIL, ha rinunciato da tempo a difendere i diritti dei lavoratori, ma assolutamente intollerabile per chi intende svolgere il proprio ruolo di "sindacato vero" fino in fondo. Nel merito è evidente che questo Governo svolge il compitino dettato da BCE, UE e FMI e punta al ridimensionamento del settore pubblico funzionale al nuovo assetto sociale.


USB valuterà al proprio interno e con i lavoratori le contromisure da adottare per fronteggiare le politiche di questo governo in particolare in tema di Pubblica Amministrazione, fino all'ipotesi sempre più concreta di sciopero generale del Pubblico Impiego.