Nel 1729 Jonathan SWIFT (autore de “i viaggi di Gulliver”) scriveva un pamphlet satirico intitolato “Una modesta proposta”.
Nel suo lavoro, provocatoriamente suggeriva, per combattere i problemi della sovrappopolazione e delle carestie che affliggevano l’Irlanda, la vendita al mercato della carne dei bambini delle classi più povere.
L’intento satirico, scioccante ed estremamente provocatorio, sottintendeva a denunciare una assoluta noncuranza della classe dirigente inglese nei confronti dei gravi problemi che avevano portato alla morte per fame di centinaia di migliaia di irlandesi.
Lungi da accostare condizioni tanto drammatiche, anche questa O.S., alla luce di quanto accaduto ieri 13 dicembre durante il tavolo, definito dall’ Amministrazione di “confronto” sullo smart working, vorrebbe fare una “modesta proposta”.
Infatti, dopo circa due ore di quello che doveva essere un reciproco confronto sulle proposte dell’Amministrazione in relazione ad una nuova regolamentazione dello smart working e dove tutte le OO.SS., in forme diverse, avevano espresso grosse perplessità e contrarietà alle novità apportate rispetto alle condizioni attuali, improvvisamente il Direttore Generale ha chiuso il tavolo affermando: “questo è quanto”.
In sostanza, senza voler scomodare Il Marchese del Grillo, prendere o lasciare.
Scopriamo, quindi, che quello che doveva essere un tavolo di confronto diventa per magia “un’informativa”!!
A questo punto se mutuando Pirandello… così è e se vi pare…. ci pare doveroso proporre che il personale venga richiamato tutto in servizio.
Visto che le giornate massime di smart working (da nuove disposizioni) non devono essere più di 7 al mese, visto che è fatto l’obbligo di 15 giorni di presenza fisica in servizio ??, visto che non viene ripristinato o, almeno, preso in considerazione il reintegro dei buoni pasto, visto che non c’è possibilità di fare lo straordinario, visto che la contattabilità passa dalle attuali tre a sei ore, visto che chi ha subito un procedimento disciplinare, anche di lieve entità, oppure è incappato in un giudizio negativo sulla produttività non può accedere allo smart working (come se questo fosse una gentile regalia da parte dell’ Amministrazione e non un diritto sancito dal contratto), visto che non vi è menzione dei lavoratori fragili, delle donne con figli in età scolare, dei lavoratori che abitano a notevoli distanze dal luogo di lavoro a questo punto è obbligo ribadire la nostra “modesta proposta”.
Fateci tornare tutti in presenza, garantendo, però, contemporaneamente a tutti i lavoratori una postazione di lavoro e non l’alternanza ai mezzi e alla postazione. Garantendo la completa agibilità del quinto piano e la definitiva consegna dei locali di via San Nicola da Tolentino, garantendo un cortile interno messo in sicurezza libero dai materiali di risulta e dai macchinari che attualmente continuano ad intervenire per terminare i lavori.
In sostanza, consegnate ai lavoratori un posto di lavoro dignitoso e sicuro.
Lo smart working oltre a tutelare la salute durante il lungo periodo dell’emergenza pandemica è stato utile anche per sopperire alle condizioni venutesi a creare a seguito dell’incendio avvenuto durante quel periodo.
Siamo stati, in questi anni difficili, l’ Amministrazione all’avanguardia sotto il profilo dell’organizzazione quella a cui le altre Amministrazioni hanno guardato riconoscendoci questo primato e prendendo esempio dalle nostre scelte.
Ci vuole poco a tornare indietro.
La proposta dell’ Amministrazione, quindi, per questa USB, così come presentata, è irricevibile soprattutto se blindata e indiscutibile.
Roma 14 dicembre 2022
per USB/P.I. Coordinamento INL, Lavoro ed ANPAL