Gli esiti del tavolo di contrattazione del 10 giugno restituiscono un quadro allarmante in merito ai possibili tagli della IOS ai ric/tec e del premio produttività individuale e collettiva per i livelli IV-VIII.
Senza ricorrere a giri di parole, ci troviamo davanti al tentativo concreto da parte di questa Amministrazione di operare significativi tagli ai salari come diretta conseguenza delle differenziazioni nella distribuzione della IOS e nella ripartizione del “fondino” (agganciato ad indicatori di performance individuali e collettivi, quali ad esempio: Orientamento all’utenza ed alla collaborazione all’interno del proprio ufficio e tra i diversi uffici, Capacità di proporre soluzioni innovative e contribuire alle realizzazione di miglioramenti organizzativi e gestionali).
Se le condizioni a cui il Dipartimento Funzione Pubblica subordina l’approvazione dei contratti integrativi presentati dall’INAPP (relativi alle annualità 2017 e 2018) prevedono una differenziazione nel trattamento economico dei dipendenti, l’Amministrazione, lungi dal trovare una soluzione che minimizzasse l’impatto di quelle indicazioni, ha informato il tavolo tecnico per la distribuzione della IOS e del “fondino” che adotterà un sistema di pesanti differenziazioni che inciderà profondamente sui salari annui e che sarà difficilmente modificabile in futuro. Si badi: non un sistema premiante, basato su incentivi economici ulteriori in favore di lavoratori particolarmente meritevoli, ma la decurtazione di una parte consistente del reddito ai danni di molti che andrà nelle tasche di pochi, dentro un sistema chiuso, verticistico e largamente discrezionale. Una logica invertita dunque, rispetto al meccanismo posto alla base della retribuzione di risultato, mai messa in discussione per i vertici, che aggiunge cospicue risorse agli stessi che mai rischierebbero di veder intaccato il proprio livello reddituale.
Non solo, tali proposte di differenziazione precludono, di fatto, la possibilità per tutti di accedere ai possibili passaggi di livello per i IV-VIII (ex artt.53 e 54 CCNL) o di progressioni di carriera per i ric/tec (art.15 CCNL), aggiungendo al danno la beffa, dentro un Istituto che da decenni ha fossilizzato le posizioni di tutti i lavoratori, già gravati da anni di precariato.
Un ulteriore affronto, dunque, ai lavoratori INAPP, tanto più inaccettabile tenuto conto:
· del generale stallo (e perdita di potere di acquisto) dei salari dei lavoratori del comparto che a fronte di poche decine di euro di incremento dell’ultimo CCNL, vedono messi a rischio centinaia di euro del proprio reddito da lavoro;
· del modello organizzativo di questo Istituto che ha fatto della discrezionalità e della disuguaglianza di opportunità il principio sotteso alla valorizzazione delle risorse umane, e a cui sarà inevitabilmente collegata la verifica delle attività (IOS ric/tec) e la valutazione (“fondino” livelli IV-VIII);
· della continua svalutazione di quei ricercatori/tecnologi precari (n. 42) che ancora oggi in attesa di veder riconosciuto quel diritto alla stabilizzazione alla stregua di tutti gli altri colleghi.
Insomma, dal 22 maggio (data del primo incontro del tavolo di contrattazione) ad oggi, non un passo in avanti è stato compiuto a favore dei lavoratori. La questione rimane lì, sul tavolo, immutata nella sua gravità, almeno per tutti quei lavoratori di serie B, marginalizzati, lontani ed esclusi dai cerchi magici, verso i quali si riversano proposte di verifica e valutazione presentate dall’Amministrazione evidentemente pervase da una logica punitiva per molti, da cui deriva quella eventualmente premiante per pochi.
Dinanzi a scenari così bui e incerti, la USB PI ha indetto lo sciopero di un’ora del 17 giugno e il presidio presso l’ingresso di Corso d’Italia per dare rappresentazione pubblica del nostro dissenso dinanzi a questa ennesima ingiustizia che pesa sulle teste e le vite dei lavoratori e delle lavoratrici.
È SCIOPERO PERCHÉ
rivendichiamo tavoli di contrattazione dove si negozino più risorse per incrementare i salari, migliorare la qualità del lavoro e garantire uguali opportunità di crescita del personale.
È SCIOPERO PERCHÉ
non vogliamo più lavoratori che si difendano dall’amministrazione, ma un’amministrazione che difenda i lavoratori
Invitiamo tutti i lavoratori e le lavoratrici a partecipare il 17 giugno allo sciopero (dalle 13,30 alle 14,30) e al presidio presso l’ingresso dell’istituto in Corso d’Italia 33, già a partire dalla pausa pranzo delle ore 13 fino alle ore 14,30
USB PI-Ricerca