Durante la puntata di “DiMartedì” andata in onda su La7 lo scorso 02 aprile, durante l’intervista al segretario della CGIL Maurizio Landini e nell’affrontare il tema sul diritto di sciopero, è stata accreditata alla CGIL la “vittoria” in tribunale contro i precetti del Ministro Salvini che in quella sede, sono stati giudicati illegittimi.
«I giudici hanno detto che aveva sbagliato Salvini a precettarvi», «Avete vinto a tavolino» ha esclamato Giovanni Floris dinanzi ad un Landini sornione che glissando l’argomento e con abile astuzia, ha soltanto ribadito che «nel nostro Paese lo sciopero è un diritto», portandosi a casa meriti che di certo non si possono attribuire a quella CGIL che lui stesso rappresenta.
E per onor di cronaca ed amor di verità, le cose sono andate in modo un “tantino” diverso rispetto alla narrazione sostenuta da Floris e fatta passare per buona dal segretario Landini.
La CGIL non ha potuto fare e non ha mai fatto ricorso al TAR per la precettazione dello sciopero di 24 ore del 17 novembre scorso, indetto assieme alla UIL; bensì fu la Commissione di Garanzia sul Diritto di Sciopero ad imporre la riduzione di suddetto sciopero a 4 ore in quanto non linea con la legge 146/90 che regolamenta il diritto di sciopero (legge, tra l'altro, che storicamente fu ampiamente condivisa dai cosiddetti sindacati maggioritari, ovvero CGIL, CISL e UIL).
Il ricorso al TAR del Lazio al quale fa riferimento il dott. Floris, è stato invece promosso – e vinto con la pronuncia di illegittimità del precetto del Ministro Salvini - dalle Organizzazioni Sindacali USB e COBAS che si videro ingiustamente limitare l’azione di sciopero di 24 ore dello scorso 15 dicembre 2023.
Limitazione che, tra l’altro, non fu rispettata dalla stessa USB e da alcuni suoi delegati che forti delle loro ragioni e per rivendicare il diritto al libero esercizio di sciopero tutelato dalla nostra Costituzione, con un vero e proprio atto di disobbedienza, decisero di non sottostare all’imposizione del Ministro Salvini e non adeguare le fasce orarie di sciopero come indicato dall’ordinanza ministeriale.
Pertanto, il Coordinamento Nazionale USB Lavoro Privato – Settore TPL, nella giornata di oggi ha inviato una nota alla redazione di “DiMartedì” ed al dott. Floris affinché possano rettificare un errore sicuramente fatto in buona fede e riconoscere i giusti meriti alle uniche Organizzazioni Sindacali che con coraggio e determinazione hanno mantenuto le loro posizioni per la difesa del diritto di sciopero.
Ora, noi dell'Unione Sindacale di Base, non siamo soliti ostentare meriti e vittorie che riusciamo ad ottenere con le nostre lotte, ciò che facciamo è sempre e solo per i Lavoratori; al contempo riteniamo che l’atteggiamento di Landini è una caduta di stile senza eguali che va stigmatizzata e rappresenta una vera e propria mancanza di rispetto per quei Lavoratori e Delegati Sindacali veri che ogni giorno sono in prima linea per rivendicare salari e condizioni di lavoro dignitose.
Coordinamento Nazionale USB Lavoro Privato – Settore TPL
*in allegato la richiesta di rettifica inviata.