USB Scuola sarà parte attiva e centrale dello sciopero generale dell’11 ottobre, proclamato insieme a tutto il sindacalismo conflittuale.
Tra le rivendicazioni, resta fondamentale la soluzione relativa al precariato docente e ATA. I concorsi banditi nel 2020 non hanno risolto nulla, ancora centinaia di migliaia di docenti restano costretti a una vita da supplente dopo anni di servizio.
Il personale ATA resta drammaticamente insufficiente e il personale in servizio è costretto a carichi di lavoro intollerabili, soprattutto per quanto riguarda l’igienizzazione anticovid.
Con simili carenze di personale, non possono essere eliminate le “classi pollaio”: tra i 27 e i 30 alunni/studenti per classe ai quali garantire una didattica efficace e la sicurezza di potere stare a scuola senza rischi per la salute.
La soluzione del Governo resta l’organico di emergenza, il cosiddetto “organico covid”, un contingente ridotto rispetto allo scorso anno scolastico e il cui servizio è stato autorizzato fino a dicembre.
USB Scuola da anni propone soluzioni che avrebbero già evitato il caos e i rischi attuali:
immissione in ruolo immediata, attraverso un concorso per titoli e servizi, dei precari con tre annualità di servizio, dei precari abilitati e dei precari specializzati sul sostegno;
aumento dell’organico ATA, con integrazione delle 60.000 unità tra collaboratori scolastici, assistenti amministrativi e assistenti tecnici per fare fronte alle necessità reali della scuola.