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Telecomunicazioni

USB - SNATER incontrano l'Assessorato della Regione dell'Umbria

Perugia,

Venerdì 16 febbraio 2013 alle ore 10 una delegazione unitaria USB e SNATER, rappresentata da Luigi Fucchi per la USB e Gianluca Fattorillo per lo SNATER, su invito dell'assessorato alle Infrastrutture e alle Telecomunicazioni, ha partecipato presso la sede dell'’Assessorato della Regione dell’Umbria a un incontro volto a illustrare un decreto legge regionale sulla materia delle telecomunicazioni.

La riunione è stata presieduta dall'Assessore alle Infrastrutture e Telecomunicazioni Stefano Vinti, assistito dalla responsabile relazioni sindacali della Regione la D.ssa Anna Lisa Doria e con la presenza di un collaboratore.

Per le altre OO.SS. era solo presente Vasco Cajarelli della FIOM, mentre risultavano assenti i rappresentanti di CISL e UIL.

La delegazione USB E SNATER osservando che con il varo della spending review, le società partecipate pubbliche della regione si sono venute a trovare in questo inizio del 2013 in una situazione di totale e profonda incertezza per il futuro dei livelli occupazionali, e questo è il frutto di almeno venti anni di errori, di clientele e speculazioni dei quali gli unici responsabili sono coloro che hanno governato questa regione, con la connivenza dei sindacati confederali che hanno avallato e spesso condiviso tali scelte.


Ora, con la speding review, la situazione è precipitata: si vorrebbero far pagare i costi delle scelte sbagliate ai lavoratori e ai cittadini, mettendo queste società pubbliche sul mercato e creandone di nuove a gestione privata.


Noi di USB e SNATER continueremo a dire di no con assoluta fermezza sia come sindacato di base, che come operatori del sociale e in tutti luoghi di lavoro, dove siamo presenti, siamo una voce fuori dal coro, sia nel pubblico così come nelle fabbriche, perché crediamo in un altro sindacato, è sotto gli occhi di tutti, che CGIL-CISL-UIL e UGL sono passati da tempo dalla concertazione a ribasso alla complicità più esplicita con la controparte!

Questa doppiezza non inganna noi e non inganna i lavoratori.

Occorre che ci sia un cambiamento di registro radicale, vanno proposte strade diverse dalle privatizzazioni, e dal sistema praticato dalla regione in questi ultimi anni; rimettere al centro i servizi pubblici, e tutti quelli che negli anni sono stati esternalizzati devono assolutamente ritornare in mano pubblica e sotto il controllo completo della regione.

E’ ora di farla finita ! Non è accettabile che il pubblico continui ad ingrassare i privati, che puntano solamente al loro massimo profitto, senza alcun ritorno utile per il pubblico sul territorio.

Chiediamo che la regione crei una sua struttura completamente pubblica, mirata a garantire fattivamente l’accesso al servizio a banda larga a quanti più cittadini possibile, intervenendo in ogni modo presso gli operatori di telefonia per spingerli a fornire servizi anche dove economicamente non conveniente, o in alternativa creando un gestore pubblico di servizi telefonici in concorrenza con i privati, e che non si limiti solo a costruire delle infrastrutture che si fermano all'ultimo miglio da casa del cittadino o dell'impresa, come di fatto questo progetto si prefigge.


Si chiede una rigorosa attenzione all'inquinamento elettromagnetico presente e futuro, con l'impegno della regione a monitorare capillarmente i dati sul territorio rendendoli pubblici, e ad impegnarsi alla trasformazione degli impianti trasmissivi a radiofrequenza in trasmissione via cavo (fibra ottica o rame) laddove possibile.


La delegazione sindacale USB e SNATER ha colto l'occasione per sottolineare alcuni aspetti di relazioni sindacali con gli organismi regionali e locali, ponendo l'accento sulla pratica di sistematica discriminazione che negli ultimi anni la USB ha subito e continua a subire, in particolare nella sanità.


Ne sa qualcosa la FIOM in FIAT. Il vero problema è il vuoto di una legge sulla rappresentanza sindacale che volutamente, dopo la parziale abolizione dell'articolo 19 dello statuto dei lavoratori avvenuta negli anni '90 si è lasciato tale al solo scopo di scegliersi gli interlocutori sindacali più favorevoli agli interessi del datore di lavoro.

E' contro ogni regola civile e morale impedire al lavoratore di compiere una libera scelta del proprio rappresentante sindacale nell'azienda.


E' un sacrosanto diritto delle organizzazioni minoritarie avere gli stessi diritti sindacali degli altri soggetti, partecipare alle trattative con l'azienda sui temi che regolano i diritti e i doveri anche di quei lavoratori aderenti a tali organizzazioni sindacali, e non può avere credito l'assunto che "se non firmi non esisti", otre ad essere palesemente antidemocratico.


Quindi la richiesta finale indirizzata all'assessore é, che dopo questa prima nostra convocazione, ci aspettiamo un seguito di relazioni sindacali sia sullo specifico che più in generale, aprendo una fase nuova, che sia rispettosa dei diritti dei lavoratori. Ci aspettiamo quindi ulteriori convocazioni a breve con lo scopo di dare continuità a tutto questo, anche dopo queste elezioni politiche.