Nella mattinata del 7 febbraio si è svolto l’incontro tra TIM e organizzazioni sindacali per discutere del piano di esodi incentivati, solidarietà espansiva e riqualificazioni professionali. Tali tematiche sono state solamente illustrate poiché nella stessa giornata si è diffusa la notizia stampa della proposta di scorporo della rete presentata dall’A.D. di TIM Amos Genish al ministro dello Sviluppo Economico Carlo Calenda. Progetto che sarà portato all’approvazione del CDA TIM del 6 marzo cui seguirà, se sarà approvato, la valutazione dell’AGCOM e del Governo.
È evidente che la giornata del 7 febbraio è stata condizionata da questa notizia, poiché non ha senso parlare di esuberi, riconversioni professionali e solidarietà espansiva su un perimetro aziendale da oggi ancora più incerto.
Infatti i contorni della proposta di scorporo appaiono ancora oscuri.
La parola “Rete” è di per se’ ambigua. Può intendere infatti porzioni di rete o la sua interezza, compresi i sistemi di supervisione e controllo.
Qualunque sia il “confine” di questa separazione, per USB l’impatto sui lavoratori sarebbe disastroso.
TIM ha dimostrato sinora di mirare esclusivamente ad una pesante riduzione di costi, soprattutto quello del lavoro. Ogni iniziativa sinora messa in campo non ha avuto l’obiettivo di rilanciare l’azienda attraverso un serio piano industriale ma solo quello di far pagare ai lavoratori i debiti, la mala-gestione e tutte le ristrutturazioni conseguenti.
USB conferma tutta la sua contrarietà al progetto di solidarietà espansiva e ancor di più al progetto di scorporo della rete.
Riteniamo impellente mettere in campo immediatamente una lotta serrata e unitaria che fermi il saccheggio di salario e diritti dei lavoratori.
COME PER LE MOBILITAZIONI DEL 2016 E 2017 INVITIAMO
TUTTI I LAVORATORI E LE ORGANIZZAZIONI SINDACALI CONFLITTUALI
A UNA RISPOSTA UNITARIA CONTRO QUESTA ENNESIMA OPERAZIONE SPECULATIVA SULLE SPALLE DEI LAVORATORI E DEL SERVIZIO PUBBLICO!
USB Telecomunicazioni