250 delegati, tre giorni di lavoro, più di 70 interventi. Questi in estrema sintesi i numeri della conferenza di Organizzazione confederale di USB che si è svolta il 20, 21 e 22 marzo a Chianciano Terme.
Lavoratori del settore pubblico e privato, numerosi giovani delegati dell'AS.I.A. USB, un nutrita pattuglia di pensionati con grande voglia di continuare a lottare, assieme a migranti e rifugiati sono giunti a Chianciano da tutta Italia per ribadire la necessità di far crescere e rafforzare l’USB.
Il dibattito si è incentrato sulle questioni relative all'organizzazione e alle politiche programmatiche, al fine di scegliere gli strumenti organizzativi che serviranno a migliorare le iniziative conflittuali del USB in uno scenario dominato dalla crisi economica e dalle politiche reazionarie e liberiste della Troika.
Durante i tre giorni di lavoro, il tema più discusso è stato la centralità dell'azione confederale di un moderno sindacato fortemente radicato sugli interessi della classe lavoratrice. La confederale sociale, ha l'obiettivo di unificare la lotta per il salario, il diritto all’abitare, la difesa dei lavoratori immigrati, la lotta dei disoccupati. E’ una pratica contro la frammentazione, oggi imposta dal capitalismo nell'organizzazione del lavoro e nella società.
La Conferenza, oltre a definire una migliore struttura organizzativa, ha approvato un ordine del giorno e un documento finale con impegni nazionali e internazionali.
Prima di tutto la Conferenza ha rinnovato il sostegno ai lavoratori metallurgici dell’ ILVA sotto un attacco giudiziario strumentale, basato su accuse false e diffamatorie.
Un altro impegno importante è la campagna contro l'EXPO 2015, che è stato scelto dalle lobby economiche e politiche di introdurre ulteriori e più barbare forme di sfruttamento.
Nel prossimo futuro, l’USB sarà chiamata a fare un ulteriore sforzo nell'impegno internazionale all’interno della FSM e tra i lavoratori del nostro paese.
Nello stesso tempo la conferenza ha messo in agenda iniziative e mobilitazioni contro le recenti leggi e gli accordi che limitano i diritti dei lavoratori e attaccano i sindacati di classe come l’ USB.