I congressi nazionali Usb di Pubblico Impiego, Lavoro Privato e Asia, svoltisi nell’ultimo fine settimana a Tivoli, hanno approvato un duro ordine del giorno contro il decreto Minniti sulla sicurezza urbana (vedi allegato), che rappresenta un deliberato attacco alla cosiddetta marginalità sociale, con lo scopo dichiarato di criminalizzare ed espellere i soggetti più deboli dal cosiddetto contesto civile della società.
Il decreto Minniti minaccia non soltanto quanti non hanno un reddito ma anche le fasce sempre più ampie di popolazione duramente colpite dalla crisi, quelle che hanno perso il lavoro o la casa, o entrambi. L’obiettivo è escludere, eliminare, allontanare e relegare nelle periferie i proletari e i poveri, violando apertamente il dettato costituzionale, che all’articolo 41 statuisce: “L’iniziativa economica privata è libera. Non può svolgersi in contrasto con l’utilità sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana”. Proprio quello che invece il decreto Minniti fa, con la fattiva collaborazione dei sindaci e delle polizie locali.
Siamo di fronte a un tentativo di importare in Italia, in nome del decoro, un vero e proprio clima di Apartheid. Usb ribadisce il proprio no al decreto Minniti e annuncia che si farà promotrice e compartecipe di ogni forma di contrasto e denuncia contro questa e altre leggi consimili. Usb non rinuncia a praticare il conflitto come forma di regolazione dei rapporti sociali, ai sensi del proprio Statuto. Usb è pronta a proclamare una giornata di mobilitazione nazionale contro la repressione.
USB – Unione Sindacale di Base