Lavoratori,
in un momento così catartico come quello attuale fatto di restrizioni economiche, mancati rinnovi contrattuali e aumento dei costi della vita, di accorpamenti di strutture dello stato che si occupano di sicurezza sul territorio che nulla hanno a che fare con il servizio sociale svolto dai Vigili del Fuoco, abbiamo deciso di scrivere una lettera che potete leggere di seguito al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e per conoscenza al Presidente del Consiglio On. Matteo Renzi
Buon proseguimento di lettura.
Ill.mo Sig. Presidente della Repubblica,
abbiamo avuto modo di apprezzare in passato le attenzioni che Lei ha manifestato nei confronti del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco: il suo riconoscimento all’impegno, alla professionalità, alla competenza e all’umanità dimostrata dai Vigili del Fuoco che ogni giorno intervengono in ogni evento calamitoso in ogni soccorso tecnico urgente.
I Vigili del Fuoco, risorsa fondamentale, bene comune, servizio sociale nel paese sempre vicini ai cittadini e in ogni tragico evento che accade sul territorio, si sentono sempre più vicini a chi vede nel nostro aiuto una speranza di salvezza.
Signor Presidente della Repubblica, abbiamo deciso di scriverLe dopo una serie di interventi legislativi che non hanno fatto altro che depotenziare le attività di soccorso in questo paese, con tagli lineari ad una struttura come i VV.F. che andrebbe invece incentivata per il bene della collettività.
Non siamo in cerca di compatimento né di una sintetica solidarietà, o di soliti propositi di circostanza, siamo stanchi di vane promesse.
Siamo inoltre scettici sulla effettiva sensibilità della politica ai problemi concreti dei vigili del fuoco che devono far quadrare giornalmente il bilancio familiare, abbandonare la propria famiglia per far fronte alle emergenze che giornalmente si susseguono in questo paese, con carichi di lavoro massacranti.
Oggi Le scriviamo perché riteniamo obbligo e necessità per il nostro paese garantire il soccorso a tutti i cittadini.
In ogni catastrofe naturale e non, i vigili del fuoco sono coloro che hanno la gestione immediata del disastro, sono i vigili del fuoco che subito dopo la fase contingente del soccorso si interrogano e discutono sulla gestione delle operazioni di soccorso ma soprattutto si interrogano se quanto è accaduto può servire per contenere successivi catastrofe.
Non esiste più una attività di prevenzione dei rischi, si va avanti senza nessuna riflessione nessuna valutazione dei rischi. Nessuna attività di prevenzione viene più svolta ogni piccola o macro emergenza viene vissuta come fosse la prima volta, ci si basa solo sulla esperienza del personale coinvolto altre volte in emergenze.
Nessuno mai ha utilizzato il prezioso patrimonio di esperienze fatte dai vigili del fuoco a seguito delle emergenze di questo paese. Metterle insieme e aprire uno studio su come essere meglio attrezzati nel prossimo futuro, una serie di “saperi “ tecnici e scientifici sulla prevenzione e la difesa dalle conseguenze dei terremoti, come altresì sarebbe stato importante sperimentare forme di partecipazione e solidarietà democratica, diciamo un coordinamento di idee!
A tal proposito è appena il caso di accennarLe Sig. Presidente, che, in questo periodo politico si parla di accorpamenti di strutture dello stato che si occupano di sicurezza sul territorio che nulla hanno a che fare con il servizio sociale svolto dai Vigili del Fuoco. Persistono purtroppo tentativi di inserirci come altra forza addetta alla sicurezza, riteniamo che solo un suo autorevole intervento può scongiurare tale indirizzo, dannoso per il paese perché snaturerebbe la funzione del corpo nazionale dei vigili del fuoco.
Il Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco è la struttura di riferimento dell’organizzazione statale in materia di Protezione Civile soccorso tecnico urgente e gestione delle emergenze, necessita perciò di essere ricollocata presso un dipartimento ad hoc della Presidenza del Consiglio dei Ministri con poteri di coordinamento limitatamente alle prime fasi dell’emergenza, con uomini e mezzi adeguati.
In questi giorni Sig. Presidente, si fa tanto parlare dello sblocco dei contratti del personale che opera in settori strategici dell’amministrazione dello Stato che non vedono riconosciute legittime istanze di crescita retributiva e di riconoscimento professionale come i vigili del fuoco.
E dal 2009 che non percepiamo un aumento stipendiale o una progressione di carriera verticale, abbiamo buone ragioni per ritenere di aver pagato un tributo altissimo alla crisi economica, con ben quattro anni di blocco dei contratti e del tetto salariale, e può immaginare con uno stipendio di 1.250,00 € quanto è stata la perdita del potere di acquisto.
E’anche per questo motivo che ci rivolgiamo a Lei, Sig. Presidente della Repubblica per chiederle di farsi portavoce delle nostre problematiche nei confronti di chi governa questo paese.
Quello che legittimamente rivendichiamo sono migliori condizioni salariali ed il mantenimento degli standard di protezione civile e soccorso tecnico urgente al più alto livello possibile per tutti i cittadini.
Nell’augurio che le nostre legittime esigenze possano tramite il Suo sostegno trovare un positivo riscontro Le porgiamo i più sentiti auguri di buon lavoro.