Quest’anno l’Inps non spedirà più a pensionati, disoccupati e cassintegrati il cud, necessario per la presentazione della dichiarazione dei redditi. Per avere il cud, occorre munirsi di pin per poterlo scaricare da internet, oppure stamparlo presso gli uffici postali (a pagamento!) o presso i patronati o presso le sedi Inps, dopo ore di coda, dal momento che milioni di pensionati si rivolgono agli sportelli Inps per avere il proprio cud. Anziché agevolare la possibilità di compiere il proprio dovere di cittadini e presentare la dichiarazione dei redditi, si creano ulteriori ostacoli. Non è vero che ci saranno consistenti risparmi dovuti alla mancata spedizione postale dei cud. Oltre alle spese di carta e inchiostro per stampare i cud nelle sedi Inps, bisogna considerare le ore di lavoro del personale addetto a questo servizio. Inoltre il personale addetto al rilascio cud non potrà dedicarsi ai servizi ai cittadini come la liquidazione delle pensioni, disoccupazione, maternità, ecc., che saranno quindi erogati in ritardo. Per risparmiare occorre invece tagliare gli sprechi della pubblica amministrazione: consulenze, stipendi d’oro ai dirigenti, servizi (come quelli informatici) appaltati all’esterno a caro prezzo e con modalità quantomeno poco trasparenti. La finta modernizzazione della pubblica amministrazione si traduce nell'ennesimo oltraggio ai pensionati (il cui reddito per almeno uno su due è al disotto della soglia di povertà) ed ai disoccupati. La programmata dissoluzione del sistema previdenziale pubblico, oltre ad essere un violento attacco allo stato sociale e alle condizioni di vita dei lavoratori, lascia senza tutele, come il servizio di raccolta dei 730 e quello per la spedizione dei cud, milioni di pensionati e disoccupati. Lo spostamento delle funzioni dall'Inps, che vive grazie ai contributi dei lavoratori, ai patronati è l'ennesimo processo di privatizzazione per creare profitto ma questa volta, più di altre, sull'umiliazione di milioni di pensionati. L’INPS non può essere l’esecutore materiale e cieco delle politiche punitive del governo. L'USB oggi, davanti alla sede nazionale Inps a Roma ed in diverse città, protesta contro la decisione di non spedire i cud a domicilio. Non si tratta solo di un disagio per milioni di persone, ma dell’ennesimo attacco alla previdenza pubblica ed ai servizi per i cittadini. L’INPS NON SPEDISCE IL CUD COL PRETESTO DI RISPARMIARE. INVECE SI SPENDERA’ DI PIU’!! PER RISPARMIARE OCCORRE TAGLIARE CONSULENZE, APPALTI E STIPENDI D’ORO AI DIRIGENTI!!
Aderente
alla FSM