Al Capo Dipartimento del Corpo dei Vigili Del Fuoco
del Soccorso Pubblico e della Difesa Civile
Prefetto F. P. TRONCA
Capo del Corpo dei Vigili Del Fuoco
del Soccorso Pubblico e della Difesa Civile
Ing. Alfio Pini
Egregi,
oramai sono anni che tiriamo avanti questa discussione sull’accesso al nostro posto di lavoro nei vari aeroporti del paese, con la promessa sempre, a partire dal Ministro stesso, che la questione sarebbe stata affrontata nelle sedi opportune.
Ad oggi la situazione, sicuramente per vostri impegni nelle varie feste e ricorrenze dei vigili del fuoco, notiamo ha solo degenerato.
Non ultimo quanto succede ogni giorno (ogni giorno) presso l’aeroporto della città di Crotone.
Con ultime ordinane, che fanno cenno a direttive di questo ministero (ministero dell’interno da dove noi come lavoratori vigili del fuoco dipendiamo), hanno emanato un nuovo protocollo sulla sicurezza (P.N.S) dove a “” a campione”” il personale del corpo nazionale dovrà sottoporsi a perquisizioni e controlli,
Questo sistema “ a campione “ presso la struttura in oggetto è diventato un controllo giornalieri di tutti i “criminali” che lavorano nella sede aeroportuale appartenenti a questo ministero, infatti ad ogni cambio di turno, dopo aver depositato la propria vettura all’esterno questi “criminali” salgono sui mezzi dell’amministrazione per raggiungere il sedime aeroportuale.
L’addetto ad una cooperativa con responsabilità di aprire e chiudere la sbarra di accesso, blocca il mezzo dello stato e chiede di potere operare le dovute perquisizioni, cosi come gli è stato ordinato.
Premesso che un addetto all’entrata ed all’uscita del sedime aeroportuale si permette di bloccare un mezzo dello stato e permesso che in quel mezzo esistono delle figura che per il loro ordinamento in questo paese sono investiti di una carica di ufficiali e agenti di polizia giudiziaria
Ci chiediamo e vi chiediamo quanto dovrà durare questa umiliazione giornaliera.
Vogliamo arrivare allo scontro diretto bloccando i lavoratori fuori dalle sedi aeroportuali? Noi siamo pronti a lanciare una campagna di dignità dei lavoratori del corpo nazionale, in mancanza di un vostro cenno di riscontro.
Concludiamo con il sottolinearvi che queste interruzioni giornaliere comportano un ritardo nell’entrata al posto di lavoro, al fine di garantire il soccorso di una ORA che abbiamo fatto verbalizzare dalla locale caserma dei carabinieri, da noi investita del problema come documento probante per le iniziative giudiziarie e sindacali che andremo a predisporre.
In attesa, nei tempi dovuti, di un vostro cenno di riscontro distinti saluti.