Basta con questa Cgil! Sono sempre di più a dirlo di questi tempi. Non solo, stracciano la tessera ma in molti aderiscono all’USB. Iscritti, militanti, ma anche dirigenti. Come Maurizio Scarpa, in Cgil vicepresidente del Direttivo nazionale confederale e Franca Peroni, componente dello stesso direttivo. “L’accordo sulla rappresentanza è stata solo l’ultima goccia, dice Franca Peroni. In CGIL c’è stato un progressivo smottamento dei valori, una caduta profonda di autonomia, che ne ha mutato il codice genetico. In USB abbiamo visto un’organizzazione ben radicata nel mondo del lavoro”. “Nel nostro Paese è in corso una svolta autoritaria, sottolinea Maurizio Scarpa, sia sul piano politico sia sindacale, che nega diritti e democrazia. La colpa più grande per un’organizzazione sindacale è quella di aver messo al centro gli interessi dell’impresa. È invece fondamentale restituire centralità e rappresentanza al mondo del lavoro e la strada maestra è la costruzione del sindacato di classe, che agisca su temi generali”. Scarpa e Peroni spiegheranno i motivi della loro scelta nell’incontro pubblico di venerdì 28 al termine del presidio che si tiene in piazza Argentina a Milano nell’ambito dello sciopero regionale dei dipendenti delle ditte appaltatrici pulizia, ristorazione, logistica. Di questo settore Scarpa ne sa, e molto: per anni è stato un dirigente della Filcams Cgil, Federazione del commercio, turismo, servizi.
Aderente
alla FSM