Avevamo già annunciato in un precedente comunicato che non avremmo assistito immobili allo scippo del comma 165. A distanza di oramai 4 mesi dalla registrazione del decreto non siamo disposti ad attendere neanche un minuto in più, l'attribuzione di somme che ci spettano di diritto in quanto riguardano lavorazioni ed obbiettivi già raggiunti nel 2010!
Intanto, nei prossimi giorni, sarà portato alla firma di Monti un decreto del MEF che proroga il blocco dei nostri contratti fino al 2014. Quando si tratta di bastonare i dipendenti pubblici tutto procede molto speditamente, mentre quando bisogna riconoscere ciò che ci spetta, improvvisamente, si materializzano intoppi e cavilli burocratici.
Come abbiamo già detto, in questa difficile vicenda tutti dovranno fare la loro parte: anche i vertici delle Agenzie che continueremo ad incalzare affinché si adoperino presso l'autorità politica, per sollecitare lo sblocco di quelle somme.
Per quel che ci riguarda non attenderemo con le braccia conserte che la remunerazione del salario di produttività del 2011 segua il complicato iter dell'insediamento del nuovo governo e del nuovo ministro. Tocca alle lavoratrici e ai lavoratori delle Agenzie Fiscali e del MEF, far sentire il fiato sul collo e pretendere da subito la corresponsione di quelle somme.
Per questo abbiamo organizzato per venerdì 8 marzo a partire dalle ore 11.00 un presidio/assemblea esterna insieme ai lavoratori del MEF per portare la nostra protesta e la nostra rabbia sotto le finestre di via XX settembre.
E siamo convinti che intraprendere questa iniziativa congiuntamente ai lavoratori del MEF renda la nostra azione senz'altro più forte e incisiva.
Come USB Agenzie fiscali abbiamo già da tempo intrapreso un percorso nel quale chiediamo massicci investimenti nella macchina fiscale, un percorso all'interno del quale la questione dello sblocco e della stabilizzazione delle risorse del comma 165 ha una sua centralità.
Nell'immediato chiediamo che i lavoratori possano essere remunerati. In futuro, dobbiamo continuare a chiedere la modifica del meccanismo che finanzia la contrattazione integrativa, sulla quale modifica il direttore dell'Agenzia delle Entrate ha più volte preso impegni formali con le organizzazioni sindacali.
Ma mentre quando si tratta di salvare gli incarichi dirigenziali le pressioni dell'Agenzia sul governo e sul parlamento hanno funzionato bene, quando si tratta dei soldi dei lavoratori gli impegni finiscono nel dimenticatoio. I nostri soldi non posso restare ostaggio dei capricci del ministro di turno!
Non sappiamo oggi se e quale governo uscirà dalle urne, ma dobbiamo aver ben presente che la sonora bocciatura delle politiche di austerity, che può essere colta nel risultato elettorale deve essere sostenuta dalla capacità di proseguire nella nostra quotidianità e nei nostri luoghi di lavoro, una continua mobilitazione sociale sui temi del salario, dei diritti, della nostra dignità di lavoratori pubblici.
Dopo il 5 febbraio, proseguiamo la mobilitazione con l'assemblea presidio dell'8 marzo: dateci subito il comma 165!