La nota al personale della DP di Verona che richiedeva la programmazione annuale delle ferie per il 2022, ha sortito una rinnovata protesta da parte di RSU e OO.SS. che finalmente, nel corso della trattativa del 28 gennaio scorso, ha trovato una soluzione di buon senso. La programmazione estesa all’intero anno, reiterata dal dirigente uscente, ha prodotto negli anni un piano ferie inattendibile, che richiedeva modifiche nel corso dei mesi per le diverse esigenze del personale non programmabili, per non parlare del rischio di mettere nelle mani del coordinatore di riferimento la discrezionalità di accogliere o meno una variazione al piano ferie avocando quanto previsto dalla programmazione annuale.
L’Amministrazione, su sollecitazione unanime delle parti sindacali, e adottando una soluzione di buon senso, ha accettato di fare un passo indietro ritornando alla programmazione dei tre periodi di ferie canonici, che, per garantire l’erogazione dei servizi all’utenza e la presenza di un contingente minimo negli uffici, necessitano di un coordinamento maggiore nella gestione della numerosità delle richieste di ferie da parte del personale.
La trattativa ha dato l’occasione per affrontare anche il problema del controllo del green pass dell’utenza che, a partire dal 1° febbraio, in base a quanto previsto dal D.L. 1/2022, può accedere solo se provvisto di certificazione verde valida. La parte pubblica ha assicurato che per le sedi di Verona il controllo sarebbe stato affidato al personale addetto alla sorveglianza (guardie giurate), soluzione che però non risultava praticabile per le sedi di Legnago e Soave, dove il servizio non è presente.
Come già evidenziato presso la Direzione Regionale Veneto in data 25 gennaio u.s., in occasione dell’incontro al Tavolo permanente, USB ha confermato la sua contrarietà al coinvolgimento del personale per l’effettuazione di questo tipo di controllo, proponendo l’istallazione di lettori automatici per il controllo della validità della certificazione verde in tutte le sedi della regione Veneto in cui tale incombenza non possa essere garantita al momento dell’accesso con l’impiego di personale diverso da quello dell’Agenzia delle Entrate. USB ha sottolineato la delicatezza di un controllo di questo tipo, non solo per la maggiore esposizione al rischio di contagio da parte di chi, per tutto il periodo di apertura degli sportelli, dovesse assolvere a questo impegno, ma anche per le situazioni conflittuali che potrebbero generarsi con gli utenti stessi. Inoltre è stato evidenziato che il personale, già ridotto e con carichi di lavoro sempre crescenti, sarebbe aggravato di un ulteriore servizio che lo distoglierebbe dalle funzioni istituzionali assegnate, che già assolve con numerose difficoltà.
La disposizione di servizio uscita poche ore dopo la trattativa, che individua il personale delle sedi di Soave e Legnago per il controllo del green pass dell’utenza, non ha recepito quanto abbiamo chiesto al tavolo, confermando la mancanza di un reale ascolto rispetto alle problematiche esposte nel corso dell’incontro.
Dalle diverse realtà regionali, già dopo la prima giornata di attuazione del provvedimento governativo, arrivano ad USB numerose segnalazioni di disagio da parte del personale coinvolto nel controllo del green pass dell’utenza. I controlli non sempre vengono effettuati al momento dell’accesso ma alla prima informazione, che, costituendo essa stessa una postazione di sportello, fa venir meno quanto previsto dal provvedimento normativo. Da parte del personale coinvolto nel controllo delle certificazioni verdi, è già emersa la difficoltà di compiere contemporaneamente il nuovo incarico e i propri compiti istituzionali – dare informazione all’utenza e controllare chi entra sgattaiolando verso gli sportelli. In mancanza di dispositivi appositi messi a disposizione dall’amministrazione, è stata avanzata la richiesta indebita di installazione dell’App VerificaC19 sul cellulare personale dell’incaricato. La presenza di utenza priva di codice fiscale e pertanto senza tessera sanitaria che non può in alcun modo accedere agli sportelli per poter attivare proprio le procedure per provvedere alla vaccinazione o al tampone, genera situazioni di conflitto con chi si trova ad accoglierla.
Il controllo del green pass all’utenza, nell’intenzione di chi ha introdotto questa disposizione, dovrebbe tutelare la salute di chi in quegli uffici ci lavora. Il provvedimento al contrario, già a poche ore dalla sua introduzione, sta generando molti disagi e difficoltà sia alle colleghe e ai colleghi coinvolti nel dare attuazione al controllo, sia all’utenza che accede nei nostri uffici.
Noi di USB continuiamo a vigilare, attraverso delegati e RSU, la difficile situazione che questa nuova incombenza sta creando.
SIAMO LA CONNESSIONE AI TUOI DIRITTI.
CANDIDATI CON USB!!
USB PI – Agenzie fiscali Veneto