In questo mese di dicembre si sono avvicendate trattative su tutti i tavoli delle Direzioni Provinciali del Veneto, per aggiornare i protocolli sulla sicurezza rispetto al contenuto del DM dell’08 ottobre scorso che prevede la prevalenza della prestazione lavorativa in presenza rispetto a quella da remoto, previsione che ha messo in grandi difficoltà dirigenti e OO.SS. nel conciliare sicurezza e maggiori rientri in un periodo in cui l’incremento dei contagi cresce ogni giorno di più.
Dopo due giornate di trattativa, USB ha ritenuto di sottoscrivere il “protocollo sulle misure di prevenzione e sicurezza dei dipendenti pubblici in ordine all’emergenza sanitaria da COVID-19” della Direzione Provinciale di Padova.
Verificato che i contenuti dell’accordo nazionale fossero contemplati nella bozza proposta dalla parte pubblica, abbiamo portato al tavolo alcune proposte per cercare di migliorare il testo rispetto a tematiche generali o sostenendo le richieste che arrivavano dalla RSU che giornalmente si confronta con le problematiche del personale delle varie sedi. Tra queste, il tema delle pulizie delle stanze e degli spazi degli uffici che, effettuate senza tener conto della fascia di presenza dei colleghi e delle colleghe, vengono eseguite mentre il personale sta svolgendo la propria attività lavorativa, con la conseguenza che non possono avvenire in maniera accurata, problema che risulta essere più grave se si considera che l’emergenza sanitaria si sta acutizzando.
Pur auspicando che tutte le attività possibili da remoto vengano effettuate in questa modalità, come USB abbiamo chiesto che le mascherine FFP2 vengano fornite, oltre che al personale addetto al front office o che effettua attività esterne, anche al personale che effettua contraddittori in presenza.
Abbiamo apprezzato l’attenzione manifestata dall’amministrazione al tema della capienza delle stanze per le quali abbiamo ribadito che la compresenza sia prevista solo ove possibile, subordinata al mantenimento delle condizioni di sicurezza, prevedendo, in stanze con più postazioni, la programmazione delle compresenza preferibilmente tra colleghi che hanno le scrivanie più distanti tra loro senza superare mai la capienza massima del 50% oltre a verificare che le stanze con più postazioni, soddisfino la misura prevista dall’accordo nazionale dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro, secondo il quale la superficie minima che deve essere garantita è quella di 10 mq a persona.
Infine, ma non da ultimo, come USB PI abbiamo riservato grande attenzione ai casi che prevedono l’esclusione dalla prestazione lavorativa in presenza. Il testo proposto dall’Amministrazione, si limitava a riproporre quanto previsto dal protocollo nazionale, ossia che l’esclusione dal lavoro in presenza, oltre ai lavoratori fragili e conviventi con ultraottantenni, fosse garantita ai dipendenti genitori di minori di 14 anni per il periodo corrispondente alla durata della quarantena del figlio convivente. In primo luogo abbiamo chiesto ed ottenuto che venisse eliminato dal testo il termine “convivente” a tutela dei dipendenti genitori separati che comunque potrebbero essere in isolamento per aver accudito in figlio minore, prima della quarantena.
Abbiamo inoltre proposto all’Amministrazione, ed ottenuto in sede di stesura finale del testo, che analoga tutela di esclusione dell’attività lavorativa in presenza venisse estesa anche a tutti quei dipendenti, genitori di minori di 14 anni per i quali viene disposto lo svolgimento delle lezioni in DAD da parte del dirigente scolastico che interviene con carattere di urgenza quando il Dipartimento di prevenzione sanitaria non è in grado di agire in tempi adeguati contenere la diffusione del contagio. La richiesta è stata fatta all’Amministrazione in ragione della nota congiunta del Ministero dell’Istruzione e del Ministero della Salute del 6 novembre 2021 prot. 1218, che prevede proprio il caso da noi sollevato. In sede di trattativa abbiamo cercato di spiegare all’Amministrazione che il buon senso dimostrato nel gestire queste situazioni anche nei mesi passati, non sarebbe stato sufficiente ad escludere che le giornate di lavoro da remoto venissero escluse dal computo della “prevalenza” delle giornate lavorative da rendere in presenza, e che invece questa tutela andava estesa ai dipendenti genitori di figli per i quali l’attività didattica in presenza viene sospesa dal dirigente scolastico considerato che, ricorrere alla DAD, risulta sempre una misura indipendente dalla scelta del lavoratore e della lavoratrice.
Consapevoli del contributo apportato al tavolo di trattativa, abbiamo sottoscritto il testo finale dell’accordo perché riteniamo che migliori quanto previsto dal testo nazionale e che assicuri maggiori tutele in materia di sicurezza e benessere organizzativo a tutti i dipendenti della DP di Padova.
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USB PI – Agenzie fiscali Veneto