Le conseguenze dello sfascio lasciato dagli amministratori veneziani ha trovato ulteriori agnelli sacrificali nei dipendenti comunali a cui è stato tagliato il salario accessorio che, unito al blocco dei contratti nazionali e delle assunzioni, sta comportando un inevitabile impoverimento e un peggioramento complessivo dei servizi per la cittadinanza.
Certo che i comunali non sono soli in questo vero e proprio disastro sociale, perché già in passato nel mal comune sono finiti molti dipendenti delle società partecipate: da quelle che gestiscono servizi sociali a quelle dei servizi di trasporto pubblico o di gestione dei rifiuti. E quindi gli effetti dei tagli peseranno su tutti i cittadini.
La manovra economica del commissario Zappalorto si colloca in assoluta contiguità con quella avviata anche dai governi nazionali che spremono come limoni i cittadini con la tassazione locale, privatizzano i servizi per fare cassa (abbassando ulteriormente gli stipendi di chi ci lavora) o per alimentare clientele politiche e sindacali, tagliano le risorse al personale e alla gestione pubblica dei servizi all’utenza.
Tutto questo mentre si fanno roboanti proclami sull’abolizione delle province e sull’avvio delle Città Metropolitane, che rischiano di essere contenitori assolutamente vuoti di funzioni e di soldi da spendere.
Così anche Venezia affianca Firenze, Roma, Catania e tante altre città minori nell’attacco al dipendente comunale e al suo salario, come a tutte le funzioni pubbliche.
I vuoti accordi a perdere firmati da cgil, cisl e uil, così come il loro atteggiamento genuflesso di fronte alle esigenze della politica, dell’alta finanza e del “ce lo chiede l’Europa”, impongono un cambio di rotta nelle relazioni sindacali del nostro paese e della nostra città.
USB si candida a raccogliere il consenso di quanti hanno già cessato o intendono cessare di aderire a sindacati complici, concertativi e sottomessi ai poteri forti.
C’è bisogno in tutto il paese e nella nostra città di un sindacato conflittuale, rappresentativo delle istanze di chi eroga servizi alla cittadinanza come già avvento in altre città e in altri settori.
Come USB abbiamo già suggerito al commissario di acquisire dall'amministrazione del casino' di Venezia l'elenco ed i nominativi riferiti ai circa 20 milioni di Euro prestati a “clienti” e non rientrati o cessare la pratica dell'esternalizzazione delle manutenzioni dei mezzi navali per centinaia di migliaia di Euro.
Ma il nostro interesse è quello di misurarci e proporre valori opposti a quelli che si vogliono imporre, con la scusante del risanamento dei conti: cooperazione anziché competizione e corporativismo; solidarietà anziché indifferenza; collettività anziché individualità; partecipazione anziché esclusione!!!
Per questo invitiamo tutti i lavoratori comunali, provinciali e delle società partecipate di comune e provincia ad una assemblea pubblica unitaria da tenersi entro il prossimo mese di settembre