Venezia - Se la vicenda dei cosiddetti "bigliettai furbetti" approderà in un’aula di Tribunale, l’amministrazione comunale intende costituirsi parte civile. Lo ha deciso ieri la Giunta, su proposta dell’assessore alla Mobilità (ed ex presidente di Actv) Enrico Mingardi. La questione, portata a galla da un filmato di "Striscia la notizia" è però tutt’altro che chiara. Da un lato c’è il bigliettaio manesco che ha spintonato l’attore ingaggiato da Mediaset, il quale ha subito ammesso pubblicamente le sue responsabilità per quel gesto. Per quanto riguarda la presunta cresta sui biglietti venduti ai turisti, occorre verificare se effettivamente il resto sia stato trattenuto, perché i filmati mostravano che il resto veniva subito restituito una volta reclamato.
«Ho visto il video e sono rimasto negativamente impressionato - commenta Giampietro Antonini, segretario del sindacato Rdb Cub - però se è vero quello che viene fuori, i responsabili si devono assumere la responsabilità. Da cittadino, però, sentire che Comune e Actv fanno i "puri" lo trovo un discorso da farisei. Proprio loro che da una vita trattengono un euro ad ogni turista, che in realtà non serve a migliorare i servizi all’utenza, ma per ripianare i conti del Comune».
Antonini annuncia poi una mossa nei confronti di amministratori e dirigenti.
« Ho pronto un esposto alla Corte dei conti - aggiunge - per chiedere se sia giusto che con i soldi pubblici si facciano attività private, come i servizi granturismo con le motonavi che saranno svolti da Venice by boat srl. E poi, Actv ha pagato un milione e mezzo per comportamento anticoncorrenziale e non lo tireranno fuori i dirigenti, ma la collettività. Per Imob sono stati spesi un sacco di soldi e poi si continua a prorogare il cartaceo. per questo dico che non deve pagare solo il piccolo».
Una possibile ricetta per risolvere l’impasse delle biglietterie arriva da Jan Van der Borg, dell’Università Ca’ Foscari.
«Da questa squallida vicenda - commenta - si può trarre una lezione sola: bisogna passare al più presto ad un sistema di bigliettazione elettronica e automatica che richiede l’utilizzo minimale di contanti e di risorse umane. Peccato che nel gruppo Actv lo abbia capito solo il presidente di Vela Alessandro Bares».
Il presidente di Actv, intanto risponde alle accuse della Provincia: «Già un anno fa i controlli hanno consentito di smascherare, tra i tanti bigliettai che svolgono il loro lavoro correttamente, il comportamento illegittimo di sette dipendenti che sono stati poi licenziati».
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