La lotta e la determinazione dei lavoratori della Napoli Sociale ha determinato un arretramento nelle posizioni della Napoli Servizi, dettate da una parte dell'Amministrazione Comunale, nel richiedere la firma su una transazione inaccettabile, in cui si paventava l'aumento dell'orario di lavoro a parità di salario, della perdita dei crediti maturati con Napoli Sociale e del disconoscimento delle professionalità acquisite.
All'interno di questo "verbale ponte" viene modificato il verbale di transazione e si riapre la vertenza nel passaggio di livello al IV rispetto al III di provenienza, nel termine del 30 giugno 2017. Ai lavoratori viene riconosciuto un livello reddituale, retributivo e contributivo, analogo a quello ricevuto precedentemente, con contratto a tempo indeterminato e senza l'applicazione del Job Act.
Relativamente al TFR sarà corrisposto nei termini di legge dall'Azienda di provenienza e, in alternativa, nella peggiore delle ipotesi, attraverso il fondo di Garanzia INPS.
La vicenda, per nulla scontata, arriva al culmine di due anni di trattative che hanno purtroppo registrato una modalità di conduzione delle relazioni sindacali, improntate ad una sorta di filosofia "alla Marchionne" che non abbiamo condiviso e che auspichiamo possa avere un reale cambiamento di rotta che ci conduca a lavorare per l'affermazione della Napoli Servizi come azienda pubblica con finalità sociali.
L'Unione Sindacale di Base nel rispetto della volontà dei lavoratori è convenuta di chiudere una situazione divenuta di forte instabilità occupazionale e continuare a tenere alta l'attenzione e mobilitazione dei lavoratori fino al totale riconoscimento dei propri diritti.
Federazione Regionale
USB Lavoro Privato
Aderente
alla FSM