Riparte la trattativa per la Videocon di Anagni, vertenza che coinvolge 1.300 lavoratori più l’indotto nell’area del frusinate. Dopo numerosi scioperi, proteste, blocchi stradali, è stata necessaria l’occupazione del Consiglio Provinciale di Frosinone, attuata dai lavoratori lo scorso 4 novembre, per ottenere un’iniziativa governativa con l’avvio di un tavolo presso il Ministero dello Sviluppo Economico.
Questa mattina il primo incontro, presenti il Sottosegretario Saglia, le organizzazioni sindacali, i rappresentanti della Videocon e della SSIM, multinazionale di proprietà siriano-canadese, con attività sia in Canada che nella Repubblica Slovacca, la quale dovrebbe rilevare stabilimento e maestranze. Davanti al Ministero una rappresentanza di circa 400 lavoratori, giunti a Roma con pullman scortati dalle forze dell’ordine, ha dato vita ad un animato presidio.
Ceduta 5 anni fa dalla multinazionale Thomson alla multinazionale indiana Videocon, che dopo essersi impegnata a riconvertire lo stabilimento di Anagni lo ha invece spogliato dei macchinari annunciando la chiusura totale e l’abbandono di qualsiasi attività produttiva, l’azienda vede da due anni tutti i lavoratori in cassa integrazione.
Venerdì 12 novembre il prossimo incontro, nel corso del quale la SSIM presenterà il piano industriale e verranno valutati la ripresa delle attività produttive ed il riassorbimento delle maestranze.
L’Unione Sindacale di Base Lavoro Privato sottolinea l’importanza delle iniziative di lotta nell’ottenimento della riapertura delle trattative ed esprime prudenza riguardo a quanto profilato dalla nuova società in merito alla riduzione dell’organico ed alle variazioni al ribasso delle condizioni contrattuali. A tale proposito USB afferma che non accetterà nessuna “Pomigliano 2” e che rivendicherà il riassorbimento di tutti i lavoratori, con uguali diritti e salvaguardando le precedenti condizioni contrattuali.
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