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Sfollati di via Giolitti, e adesso? Da sabato 29 gennaio le famiglie rischiano di finire per strada!

Roma,

Sabato 29 scadranno i sessanta giorni di ospitalità garantiti dalla Protezione Civile e quindi le famiglie dovranno lasciare l'albergo in cui hanno vissuto in questi due mesi. La palla passa al Comune di Roma, che al momento non offre nulla di concreto.

Sabato 29 gennaio, le famiglie di via Giolitti, evacuate dal civico 137 due mesi fa, dovranno lasciare la struttura ricettiva in cui sono stati ospitati in questi sessanta giorni. È terminato dunque il periodo per il quale la Protezione Civile ha messo a disposizione degli sfollati (tutti i nuclei tranne uno, rimasto ingiustamente escluso) una soluzione alternativa, atta a tamponare. Adesso la palla dovrebbe passare al Comune, che ad oggi però non ha proposto nulla di concreto. Risulta solo l’offerta, tra l’altro al vaglio, di attivare la delibera 163, attraverso la quale verrebbe finanziata una quota su nuovi affitti per alloggi reperiti sul mercato dalle famiglie stesse. È la soluzione che in genere viene dedicata agli sfrattati.  Nulla di più.

Secondo questo Sindacato la proposta è insufficiente, perché è difficile reperire alloggi in affitto e le somme concesse col la delibera 163 coprirebbero solo una parte minoritaria dell’eventuale canone di locazione, e demanderebbe a delle persone in difficoltà (oggi più che mai) una serie di compiti insostenibili, anche considerato l’attuale andamento della pandemia. Più consono sarebbe stato far lavorare gli Uffici in questi due mesi, setacciando il Patrimonio alla ricerca dei numerosi alloggi vuoti vuoti ed ubicati sempre nel rione Esquilino (Asia-Usb ne aveva indicati diversi posti ad un altro civico della stessa via).
L'allontanamento delle famiglie da via Giolitti sarebbe una primo risultato per coloro che stanno lavorando da anni per allontanare dal centro storico i ceti popolari a tutto vantaggio dei B&B che proliferano senza controlli nelle case comunali.

Non è ancora tardi, il Comune può rinnovare per un altro periodo la convenzione con la struttura ospitante e nel frattempo trovare gli alloggi da destinare alle famiglie, le quali, è bene ricordarlo, sono state evacuate per ragioni di sicurezza ed hanno dunque diritto sia a una situazione provvisoria di tutto rispetto che a conoscere il proprio destino, compresa la presunta data di un eventuale rientro nelle loro case.

Asia-USB Roma