Due lavoratrici dell’UEPE di Vibo Valentia, sono state oggetto di violenti attacchi intimidatori con azioni vigliacche che hanno messo a rischio la loro stessa incolumità fisica.
USB P.I. Calabria, nell’esprimere la propria solidarietà a queste lavoratrici, evidenzia come ancora una volta i lavoratori pubblici vengano lasciati soli a rischiare in proprio, mentre i mezzi di stampa, i rappresentanti dei governi e le stesse amministrazioni non perdono occasione per attaccarci.
Lavoratori sottopagati, con stipendi fermi al 2009 (e lo saranno fino al 2018), posti in mobilità, dichiarati in esubero, che però continuano a compiere il proprio dovere con un senso di appartenenza che a volte le dirigenze non meritano.
Infatti, l’atteggiamento dell’Amministrazione, anziché tutelare i lavoratori, è quello di chiudere le sedi come probabilmente succederà a Crotone e alla stessa Vibo.
Riteniamo che la solidarietà non possa assolutamente bastare, ma che debba essere seguita da fatti concreti che garantiscano maggiore sicurezza per i lavoratori, soprattutto in una terra difficile come la nostra.
Chiediamo, pertanto, al Direttore Provinciale e a quello Regionale di andare oltre le normali attestazioni di solidarietà di circostanza e di attivarsi fattivamente perché le due colleghe coinvolte e tutto il personale dell’Ufficio UEPE di Catanzaro e della Sede di Vibo, possa ritrovare la serenità di operare senza correre alcun rischio: nessun lavoratore, infatti, per poter svolgere il proprio servizio, può essere messo nelle condizioni di correre alcun pericolo.
Ci aspettiamo risposte concrete.