Al Comandante Provinciale VVF La Spezia
Ing. Gaspare Fundarò
In riferimento all’argomento in oggetto e alla nota protocollo N° 8469 del 10/08/2012 di questo Comando, la scrivente OS intende evidenziare alcuni aspetti e manifestare disappunto rispetto ai comportamenti tenuti dal Comando nel gestire questa importante vigilanza.
Prima di entrare nello specifico, rileviamo, ancora una volta, una Sua scorrettezza in termini di rapporti nei confronti della OS USB VVF La Spezia. Infattti, anziché rispondere alla nostra lettera del 09-08-2012 inerente l’argomento, ha preferito inviare a tutte le sigle sindacali la nota sopra citata, creando un “ minestrone “ di risposte anche per il fatto che noi non siamo a conoscenza dei quesiti posti dalle altre sigle Sindacali. Questo metodo, inaccettabile, è forse un tentativo per non volere dare risposta a quesiti ben precisi ai quali attendiamo ancora riscontro .
Questa vigilanza, notevole sotto il punto di vista tecnico-professionale, per il lungo periodo richiesto e per il numero delle unità impegnate, ha evidenziato, nel caso ce ne fosse stato bisogno, la pressochè esclusione ( forse è meglio levare il pressochè) dell’apposito ufficio vigilanze.
Perché per questa vigilanza non vengono fatte le apposite cartelle da consegnare ai responsbili del servizio che a loro volta riconsegnano all’ufficio preposto?
Perché non vengono fatte le consuete diposizioni di servizio?
Perché è stato introdotto il foglio”rapporto di servizio” del quale i responsabili del servizio sono venuti a conoscenza durante la vigilanza senza sapere, tra l’altro, a chi doveva essere consegnato a fine incarico ?
Perché non è scrittto da nessuna parte che il personale incaricato può usufruire della mensa aziendale Enel ?
Questo, come evidenziato più volte da questa sigla nel più completo isolamento, è frutto della sua nefasta riorganizzazione degli uffici che ha completamente disintegrato l’area servizi tecnici a pagamento. Intanto, l’ufficio del Comando con la massima concentrazione di operatori e di livelli più alti, continua ad “assumere” unità. Peccato che i vari salvatori dei pompieri, a cui Lei sembra soddisfare agni loro singola richiesta, non hanno niente da dire rispetto a questo .
Da quanto sopra esposto si evince che questo servizio di vigilanza non ha solo delle pecche dal punto di vista tecnico , ma anche nell’organizzazione del servizio, particolare non affatto trascurabile poiché, con ciò, si intendono anche le carte che devono arrivare all’ufficio competenze per la liquidazione delle ore prestate. Esistendo solo l’inedito rapporto di servizio, sarà molto difficile dimostrare la presenza alla vigilanza in caso di smarrimento di tale foglio.
Da quanto potuto appurare con il personale operativo, appare evidente che, il Comando, non sia stato in grado di mettere in condizioni di lavorare il cosidetto gruppo di lavoro. Non risulta che sia stata fatta nemmeno l’esercitazione come citato nell’ordine del giorno N°419 del21-07-2012, così come non era dato sapere della presenza di un presidio del 118 e se con loro è prevista la formazione di una squadra integrata tecnico sanitaria, o chi siano i referenti enel durante il servizio, o chi siano i funzionari eventualmente incaricati di seguire la cosa. .
Il fatto che tale tipo di vigilanza sia stata fatta anche presso la centrale Enel di Brindisi, non significa che il Comando debba adottare per filo e per segno quanto è stato fatto ed organizzato dal Comando VVF pugliese. Crediamo, come la logica vuole, che ogni realtà abbia le proprie caratteristiche.
Alla scrivente risulta, contrariamente a quanto da Lei affermato, che l’automezzo individuato dal cse Veneri in accordo con UGT (come da ODG n°410 del 18/07/2012 ), fosse un APS, proprio perché permette di prestare un primo intervento alla svariata gamma di possibili interventi e, questo, consente di adempiere a pieno a titolo da quanto richiesto da ENEL e cioè assicurare l’immediato soccorso ai lavoratori oltre a proteggere adeguatamente gli operatori VVF.
La centrale Enel è come la città dei pericoli.
In considerazione del fatto che il pericolo principale è quello d’incendio ( a causa delle numerose operazioni di saldatura e uso di fiamme libere come dimostra anche l’intervento effettuato) anche in ambienti confinati od ostili e con presenza di lavoratori , riteniamo inaccettabile la sua scelta su un “furgoncino” ( termine da Lei utilzzato nella nota ed inesistente nel siglario dei macchinari VVF ) poiché scelto anche a Brindisi . Così come è pericoloso pensare che gli impianti fissi presenti ( idranti da 45 con una ripetiamo una tubazione ) possano permettere di intervenire anche all’interno di luoghi soggetti a lavori ( vedasi le caldaie alte come un palazzo ). L’APS rappresenta anche una sorta di magazzino mobile di attrezzature per un primo intervento specie in termini di DPI. Non corrisponde al vero che Enel ha messo a disposizione un “locale di notevole estensione” Si tratta di una piccola stanza arredata con armadi con tre seggiole e una scrivania.
La scrivente ritiene importante che la squadra di vigilanza sia dotata di Aps, anche in considerazione del numero esiguo di persone preposte ( come noto, quando contattata, questa sigla aveva richiesto non meno di 4 unità ) in quanto deve fornire un immediato primo intervento.
Pertanto auspichiamo che il gruppo di lavoro sia messo in condizioni di lavorare per risanare queste mancanze tecniche-organizzative.
Tuttavia, riteniamo fondamentale che, in caso di particolari situazioni evidenziate dalla squadra di vigilanza, anche se non previste dal gruppo di lavoro, debba essere fornita dal Comando l’assistenza richiesta come, ad esempio, l’invio di un’attrezzatura particolare .
La scrivente nel concludere questa nota, spera che non sia da Lei, ancora una volta, completamente ignorata, come sua abitudine.