Tra i pompieri che rispondono al numero telefonico 115 e il soccorso sanitario che risponde al 118, la divisione non rimane limitata, come si potrebbe pensare, da quei pochi numeri che li separano. Purtroppo proseguono le incomprensioni operative tra le due istituzioni del soccorso.
Già in passato, si era avvertita la necessità di migliorare i rapporti tra i Vigili del Fuoco e il nascente 118; rapporti che dovevano essere finalizzati ad una maggiore sinergia durante le operazioni di soccorso.
Quando ancora non esisteva la centrale unificata del soccorso sanitario, poteva capitare, sopratutto sugli incidenti stradali, che qualche ambulanza esitasse, a chiamare i Vigili del Fuoco, in loro supporto. Forse non tutti sanno che i Vigili del Fuoco non sono solo addestrati all'estricazione del ferito, ma hanno come loro compito istituzionale, la prevenzione, la previsione sui luoghi incidentati del rischio evolutivo e la messa in sicurezza, ecc. ecc!
Proprio in questa ottica di collaborazione, i pompieri della provincia di Alessandria, hanno dato vita ad una serie di incontri informali, hanno scopiazzato qua e là qualche protocollo operativo 118/115 già esistente e si sono messi in fila per le pratiche burocratiche.
Ma come si suol dire, non tutte le ciambelle riescono con il buco!
Il precedente Dirigente del Comando VVF di Alessandria ha rimescolato un po’ le carte ed ha stravolto in alcuni passaggi quel protocollo pensato dai pompieri, arrivando così a siglare con il Responsabile 118 territoriale, un documento, che già a qualche ora dalla firma, si sarebbe rilevato fallimentare, inefficace ed eccessivamente burocratico; un documento che non rifletteva e non rispettava quello che era stato l'intento per cui i pompieri l’avevano voluto; rimane solo un vero e proprio accordo di “forma” tra due Dirigenti, ma sicuramente niente a che vedere con lo strumento che doveva riuscire a far parlare la stessa lingua all'infermiere, al medico ed agli stessi pompieri.
E’ per questo motivo che sia come sindacati, che come pompieri, non appena al Comando si è insediato il nuovo Dirigente, abbiamo chiesto che si intervenisse per rivedere quel protocollo, magari cancellando qualche frase o alla peggio di riscriverlo in toto; in questa situazione, chi ci rimette è l’utente finale, proprio quello che invece noi saremmo chiamati a soccorrere.
Le due sale operative, 118 e 115, continuano a parlare lingue differenti; spesso i pompieri sono costretti a lunghe attese prima dell'arrivo di un ambulanza.
Se non avessimo testimonianze assurde di spese discutibili, come quella dell'eliambulanza privata appaltata dalla regione Piemonte, potremmo pensare che questi ritardi siano creati a hoc, forse con l’intento di scoraggiare il paziente ad inutili ricoveri, e si potrebbe dubitare che magari i pompieri siano utilizzati “in avan scoperta” per verificare la vera necessità di un soccorso sanitario e solo dopo, forse, provvedere all’invio di un'ambulanza!
Tutto in un ottica di tagli alla spesa, di risparmio di uomini e mezzi.
Ma avendo testimonianza di un fatto sconcertante come quello accaduto a Cuneo, riteniamo che non sarà l'invio più o meno tempestivo di un'ambulanza, magari su un falso allarme, che potrà sanare le casse della sanità della nostra regione.
Cuneo: elicottero dei Vigili del Fuoco Piemonte sul posto; il personale VVF vericellato, recuperate e imbarellate le spoglie di un uomo deceduto da diversi giorni in montagna; tutto era pronto perché la salma fosse portata a valle per poi consegnarla alle autorità competenti, quando arriva il contrordine.
Mentre l'elicottero VVF è in overing, arriva l'ordine via radio di rimettere la salma a terra perché era pronto a partire l'elicottero del 118! pare che la sigla dell'eliambulanza fosse la stessa di quello abitualmente in uso ad Alessandria.
Altro episodio. Recupero di persona infortunata in grotta sempre nel Cunese, ore 7 ferito all’esterno della grotta con arto inferiore rotto e principio di ipotermia - elicottero VVF già sul posto pronto al recupero in quanto l’elicottero del 118 di stanza a Torino non poteva alzarsi in volo per mancanza di visibilità e quello di Cuneo per contratto non poteva volare prima delle ore 9, sfruttando una temporanea apertura di visibilità si iniziavano le operazioni di imbarco con sul posto il medico del CNSAS speleologico che inizialmente aveva dato il suo consenso, all’improvviso lo stesso medico negava l’autorizzazione al recupero del ferito allontanando l'elicottero VVF dal posto. Il ferito veniva recuperato dopo circa 2 ore dall’elicottero del 118 di Levaldigi dopo avere tentato, a causa delle cattiva visibilità, per diverse volte di raggiungere la zona dove si trovava l’infortunato. Il ferito è stato ospedalizzato in ritardo a causa di una incomprensibile presa di posizione e ha rischiato di essere portato a valle con un lungo e impegnativo percorso di terra.
Questi episodi ci devono far riflettere.
Gli attuali ritardi, le incomprensioni, le complicanze tra le due istituzioni vanno appianate: ora non si tratta di risparmiare un ambulanza o di ottimizzare se mandare una base o una medicalizzata: qui si tratta di una questione burocratica che và superata, perché quanto accade non rientra nello spirito con cui i Vigili del Fuoco si sono fatti promotori di questo protocollo.
I nostri “clienti” sono gli stessi, i nostri “padroni” sono gli stessi, il nostro è un servizio al cittadino che ha necessità di aiuto senza se e senza ma!
Contestualmente a questo comunicato stampa come Sindacato RdB Vigili del Fuoco abbiamo scritto anche al Prefetto ed ai Dirigenti 115 e 118, al fine di superare queste incomprensioni, al fine di una totale incondizionata sinergia atta a svolgere il migliore soccorso possibile nella nostra provincia di competenza.