Il Centro Operativo Nazionale dei Vigili del Fuoco ha reso noto il numero di interventi attuati nelle zone sottoposte a sisma nell’Italia centrale. Questi eventi hanno interessato anche i paesi della nostra provincia.
Dal 24 agosto, al 30 ottobre 2016, i comuni colpiti dal terremoto sono stati 299 e sono state coinvolte quattro regioni: Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria. In provincia di Viterbo più pesante è stata l’onda sismica del 30 ottobre che ha coinvolto Viterbo, Orte, Caprarola, Carbognano, Civita Castellana, Vallerano, Vignanello e Fabbrica di Roma.
Le risorse straordinarie mobilitate per le strutture operative delle quattro regioni ammontano a 1343 unità totali, tra personale operativo funzionari e 658 mezzi, per un ammontare di 93.183 interventi che hanno riguardato il recupero, la messa in sicurezza, l’assistenza, la movimentazione delle macerie, la verifica degli edifici e la loro messa in sicurezza con puntellamenti, copertura tetti, rimozioni tegole e camini. Inoltre, sono stati effettuati anche più di 443 salvataggi di persone.
Bravi questi Vigili del Fuoco! Peccato, però, che dal 1 novembre abbiano promulgato lo stato di agitazione di categoria, come denuncia Costantino Saporito vigile del fuoco del sindacato Usb :
“La politica che dalla fine degli anni '90 ad oggi, ha permesso il dualismo con la protezione civile, ci ha portato alla legge 252, pubblicizzazione del rapporto di lavoro, burocratizzando il corpo nazionale dei Vigili del Fuoco e escludendo un processo di crescita nazionale in favore della cultura della salvaguardia.
La ricerca, la previsione dai grandi rischi, la prevenzione, l'investimento della macchina del soccorso, le assunzioni al fine di raggiungere il paramento europeo di 1 vigile del fuoco ogni mille abitanti (invece che l'attuale proporzione di 1 vigilie del fuoco ogni oltre 15000 abitanti esistente in Italia) sono stai accantonati e si è di fatto cannibalizzata la macchina del soccorso svendendo a favore dei privati un patrimonio che invece deve essere pubblico.”
Inoltre, è imbarazzante venire a conoscenza che in tutta Italia nemmeno una sede dei Vigli del Fuoco sia stata resa antisismica sebbene siano stati stanziati più di 75 milioni di euro. Frustrante sentire che a Camerino, duramente colpita dalle scosse degli ultimi giorni, il distaccamento, dove alloggiavano i vigili, è stato dichiarato inagibile e ora gli operatori dormono nelle tende senza la possibilità cucinarsi un pasto.
Per il terremoto dell'Aquila i vigili occupati furono 2700, tra tagli e licenziamenti le unità impiegate nel terremoto di quest'anno sono state 1343. Le calamità continuano ad accadere ma le forze in atto diminuiscono drasticamente. I Vigili del Fuoco richiedono il rinnovo del contratto nazionale e l'inserimento del loro corpo nelle categorie di lavoro altamente usurante.
Emanuela Dei