Il decreto legge 195, approvato alla Camera ed ora di ritorno al Senato, sottrae le risorse destinate al Corpo nazionale V.V.F dal cosiddetto “decreto Abruzzo” (30 dicembre 2009), per destinarle ai vertici della Protezione Civile.
“Si tratta di 4,8 milioni di Euro con cui avremmo potuto assumere 200 colleghi”, commenta Antonio Jiritano, della Direzione Nazionale RdB Pubblico Impiego. “Certo, era soltanto una goccia nel mare dei 120 mila Vigili del Fuoco precari che su tutto il territorio nazionale vengono utilizzati con contratti volanti per tappare le varie emergenze. Ma almeno era qualcosa di concreto. Nello stesso decreto – prosegue Jiritano - si affidano compiti di soccorso e prevenzione in montagna ad associazioni di volontariato, così come, sempre in nome dell’emergenza, viene creata una struttura di natura dirigenziale per la tutela del patrimonio ambientale e artistico, quando a L'Aquila, ultima solo in ordine di tempo, il Corpo nazionale VV.F giornalmente si occupa del patrimonio ambientale e del recupero artistico attraverso i suoi settori di specializzazione”.
Aggiunge il dirigente RdB: “A Monticchio, presso L’Aquila, i Vigili del Fuoco hanno mangiato e dormito per mesi sopra una discarica di veleni, e l’unica risposta ricevuta è che dalle campionature, tutte eseguite dal Ministero dell’Interno, risulterebbe l’assenza di pericoli. Da parte di questo governo siamo passati dalle antinomie alle umiliazioni fino alle provocazioni - incalza Jiritano - e di fronte a tanta assurdità abbiamo chiesto formalmente al Ministro Maroni il ritiro immediato di tutti i Vigili del Fuoco impegnati nelle attività di emergenza sul territorio, ed in particolare a L'Aquila. Visto che vengono tolte risorse ad un settore operativo, che ha bisogno di mezzi e uomini, per darli ad una Protezione Civile, che continuerà ad occuparsi di grandi eventi come mega appalti edilizi, santificazioni e gare sportive per giunta con la trasparenza che ora viene messa in luce dalla magistratura, evidentemente siamo considerati inutili: lasciateci allora nei nostri comandi provinciali, dove abbiamo molto da fare”, conclude Jiritano.
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