Nel marasma della crisi il Corpo nazionale non sta certo meglio di altri. Basta pensare alla difficoltà di prestare soccorso nelle condizioni odierne (governi di centro destra o centro sinistra che fossero non si sono certo sperticati in provvedimenti migliorativi), ovvero con carenza di organico, mezzi e materiali e con un indebitamento di svariate decine di milioni di euro, causa la morosità continua che il ministero dell’interno vanta con i privati che forniscono affitti e servizi.
Con la scusa della crisi, e va detto che c’è tutta ed è probabilmente più seria di quanto vogliono farci bere, la morosità dello stato si allarga anche ai suoi dipendenti poiché le prestazioni lavorative extra orario già da qualche mese vengono messe a recupero ore.
Le ore straordinarie del 2008 in buona parte devono essere ancora pagate e c’è da chiedersi quando prenderemo quelle del 2009, visto che è consuetudine, negli ultimi anni, erogare gli straordinari con ritardi non inferiori a tre o quattro mesi con punte vergognose anche di un anno.
Il nuovo ordinamento doveva portare cose buone ed al contrario ha aumentato i problemi interni al Corpo nazionale a conferma di ciò che abbiamo sempre sostenuto in merito al mutamento del rapporto di lavoro in pubblicistico, non ci convinceva allora, in tempi non sospetti, ora dovrebbe convincere meno anche i lavoratori del Corpo. Considerato che, per fare un esempio, qualche anno fa, prima della totale amministrazione prefettizia del Corpo, la gestione dei corsi/concorsi interni faceva almeno risparmiare tempo e denaro.
Oggi, nonostante la crisi economica, riteniamo si sia buttato denaro dei contribuenti ed inoltre pare siano state svolte, a più puntate, prove selettive di dubbia trasparenza. Si può dire senza timore di smentita che questa amministrazione si è impantanata, mentre nel recente passato queste materie, non senza problemi comunque, si gestivano meglio.
Nell’ordinario, tutto ciò che è stato gestito dai dipendenti del corpo nel precedente comparto, ha offerto altri risultati e certamente meno devastanti. Infatti, la situazione nel nuovo ordinamento è diametralmente opposta, non funziona praticamente nulla rispetto il precedente sistema contrattuale.
Ora tutto tace, la fretta che ha contraddistinto la passata gestione del Dipartimento è svanita nel nulla. Riunioni su riunioni per sfornare i decreti dei regolamenti mancanti, in primis quello di servizio. L’interesse principale sarebbe, a nostro parere, dovuto obbligatoriamente ricadere sul nuovo regolamento delle dotazioni organiche, la cui carenza ha reso e rende continuamente difficile proporre passaggi di qualifica.
Sulla base di cosa si propone, se non si sa quantificare il personale che serve qualifica per qualifica?
E’ evidente che le priorità del dipartimento non sono rivolte al soccorso infatti, per il Dipartimento, regolamentare il servizio significa rendere operativa la sovraordinazione funzionale, o più banalmente la rigida gerarchia.
Rispetto al passato è in aggiunta rilevabile lo scadente livello dirigenziale periferico, con poche eccezioni. Per quanto riguarda le gestione dei comandi se ne vedono e se ne sentono di tutti i colori, a partire da chi ha preso alla lettera la sovraordinazione funzionale gestendo a colpi di autoritarismo, infischiandosene delle più elementari regole della convivenza civile.
Pertanto, senza dilungarci, vediamo da un lato atteggiamenti di rigido autoritarismo mentre, dall’altro lato, troviamo atteggiamenti tesi a non prendere mai decisioni, lasciando nel limbo i lavoratori, allungando il brodo su tutte le questioni di normale e straordinaria amministrazione.
Quando si assumono la responsabilità di prendere provvedimenti fanno solo danni. Non si preoccupano del clima dell’ambiente di lavoro in ordine alle relazioni interpersonali. Sembrano non capire che comunque sia la vita in generale è regolata sul dare e avere. Non si può pretendere di calpestare i lavoratori e poi chiedere più dedizione al lavoro, più efficienza e più rendimento. È ovvio per tutti, almeno dovrebbe, che irrigidire all’estremo i rapporti sovraordinati comporta sicuramente costi per tutte le parti in gioco. E’ in fine fuori discussione aspettarsi che i lavoratori concedano anche solo un minuto del proprio tempo a chi di solito li tratta a calci sul muso.
Comunque forse è vero certe cose, come spesso ci viene detto, le denunciamo solo noi. Sembra che tutto vada bene per le altre OO.SS..
Sarà forse il silenzio dei colpevoli?
RdB/CUB l’unica voce.
La piazza è la forza della democrazia!
I lavoratori sono la piazza!
Senza lavoratori niente democrazia.
Aderisci!
Per la difesa dei diritti e della democrazia!