Il centro studi della Camera di Commercio, Gugliemo Tagliacarne ha pubblicato la classifica degli stipendi italiani, con una media di tutte le provincie del nostro Paese. Se Milano è prima in classifica, Viterbo risulta penultima, solo Rieti fa peggio.
In una città dove da giorni sentiamo parlare dell’annoso problema dei pochi avvisi per carnevale e dei coriandoli a terra, gli stipendi dei lavoratori risultano più bassi di tre volte rispetto la media nazionale, che si attesta a 12.500 euro nel 2021.
Viterbo è una città impoverita, soffocata dal continuo consumo di suolo fra nuove case, centri commerciali e mega impianti di energia rinnovabile, nel 2021 sono stati 82 gli ettari svaniti, rispetto ai 68 dell’anno precedente.
Se questo doveva avere una giustificazione, era rendere la città accessibile, con più servizi e concorrenza. La proliferazione di posti di lavoro avrebbe dovuto abbattere lo strapotere di pochi datori che impongono salari e diritti.
La classifica appena uscita è l’ennesima dimostrazione del contrario, a Viterbo è stato permesso e viene permesso che pochi imprenditori e costruttori possano gestire la vita della città. Gli stipendi bassi, con una media annua nel 2021 pari a 4 mila euro, sono un’arma per controllare i lavoratori, tenuti stretti con il giogo del dover sopravvivere. Questo non permette di denunciare le condizioni di sfruttamento e mancanza di sicurezza, il 70% dei lavoratori dipendenti nella Tuscia ha un contratto precario o a tempo determinato. Gli infortuni sono passati da 1942 nel 2020 a 2042 nel 2021, a questi vanno aggiunti tutti i lavoratori, molti migranti, minacciati che non sporgono nemmeno denuncia. Ricordiamo come l’Ispettorato del Lavoro abbia comunicato che in media solo il 6% delle aziende viene controllato, tutto il resto rimane nell’ombra.
Invitiamo i lavoratori degli enti preposti al controllo ad organizzarci insieme per denunciare carenze di organico e eventuali problematiche ad effettuare i controlli e incidere davvero sulla tutela degli occupati.
Maggioranza, opposizione e tutti i partiti che insistono su questo territorio smettano di battibeccare sull’ennesima buca e inizino ad occuparsi della reale situazione dei lavoratori di Viterbo.
USB Viterbo