Il 13 Aprile 2012 Unicoop Firenze fu condannata dal tribunale del lavoro di Firenze sul tempo di vestizione. L'azienda presentò appello alla sentenza e lo scorso 16 aprile la Corte di Appello di Firenze sezione lavoro ha respinto il ricorso di Unicoop Firenze confermando la sentenza di I grado.
Unicoop registra la seconda sconfitta in pochi giorni, (dopo essere stata condannata per condotta antisindacale nei confronti dei delegati USB). A questo punto anche la corte d'appello ha confermato che il tempo di vestizione è a carico dell'azienda e deve essere considerato a tutti gli effetti tempo di lavoro e di conseguenza retribuito. Unicoop è stata condannata anche al pagamento delle spese legali.
Questa è l'ennesima conferma di quanto sostenuto dall'USB: il datore di lavoro può certamente imporre ai propri dipendenti di indossare una divisa durante lo svolgimento dell'attività lavorativa: ciò evidentemente è un aspetto del potere imprenditoriale di organizzare liberamente l'attività produttiva. Tuttavia, questo potere del datore di lavoro non può andare a danno dei lavoratori: così, per esempio, il datore di lavoro non potrebbe pretendere che siano i lavoratori ad affrontare i costi per l'acquisto o per la pulizia della divisa.
Per gli stessi motivi, il datore di lavoro non può neanche pretendere che il lavoratore vesta e svesta la divisa al di fuori dell'orario di lavoro. Infatti, l'orario di lavoro rappresenta il confine tra il momento in cui il dipendente è soggetto al potere organizzativo e direttivo del datore di lavoro, e il momento in cui il lavoratore è sottratto a tale potere. In altre parole, il lavoratore è soggetto all'ordine, impartito dal datore di lavoro, di indossare la divisa solo nel lasso di tempo segnato dall'orario di lavoro; al di fuori di esso, ovviamente, il lavoratore non soggiace né a questa né ad altre manifestazioni del potere imprenditoriale.
Questa ennesima vittoria dimostra, se ancora ce ne fosse bisogno, che la lotta paga!