23 giugno altra giornata di lotta davanti ai cancelli del Ministero dell’Interno.
Contro l’offensiva del governo nei riguardi del soccorso tecnico urgente e dei lavoratori del Corpo nazionale dei Vigili del Fuoco.
Ma soprattutto mettendo in rilevo come cambiano i ministri ma la musica è sempre la stessa, nessuno che ha posto in modo serio la questione del Corpo nazionale nell’agenda del governo, tutti hanno pensato alla propria pancia:
tagliano i finanziamenti al Corpo nazionale, quindi ai lavoratori dello stesso, per meglio coltivare il proprio orticello.
uno peggio dell’altro
- BIANCO - un Ministro trasparente: i Vigili del Fuoco cominciano a scendere la china della militarizzazione;
- SCAJOLA - il Ministro dell’aeroporto sotto casa: i Vigili del Fuoco continuano a scendere sempre più in basso;
- PISANU - il Ministro che si è trasferito i Vigili del Fuoco in Sardegna: i Vigili del Fuoco sempre più taglieggiati;
- MARONI - il Ministro che si è trasferito i Vigili sotto casa: il Corpo nazionale definitivamente affossato.
Lavoratori, bisogna proseguire la lotta contro una manovra finanziaria e contro tutto quello che precedentemente avevano emanato (brunetta – merito - aumenti solo ai più bravi..ecc ), un manovra scellerata che fa pagare un conto salatissimo ai Vigili del Fuoco.
Invitiamo i lavoratori a non partecipare alle lotte con i collaborazionisti del governo, coloro che ci hanno portato alla “cinesizzazione” dei diritti sindacali, che oggi dovrebbero rispondere dei propri errori e non nascondersi dietro lotte comuni; tutti hanno colpe nessuno ha colpe!! NON E’ COSI!
Scarica il volantino.
EROI IN SERVIZIO
INDIGENTI NELLA SOCIETA’
I Vigili del Fuoco, come tutto il Pubblico Impiego, è oggetto di tagli e vessazioni da parte della Manovra economica che il governo a varato.
Di fronte ai tagli che Tremonti ha portato sia alle retribuzioni che alle risorse per il funzionamento del servizio, il Ministro Maroni si è guardato bene di intervenire non solo per difendere la dignità dei Vigili ma neanche per garantire livelli di soccorso adeguati alle esigenze di un Paese civile.
Cosa ci aspetta:
- Stipendi bloccati fino al 2013 e sospensione dei rinnovi contrattuali e di ogni automatismo salariale
- Riduzione delle risorse destinate al soccorso
- Indennità .. abortite
- Ordinamento professionale bloccato
- Blocco delle assunzioni
- SATI – dequalificato
- Taglio delle finestre per le pensioni
- Allungamento a 6 mesi dei tempi di pagamento della liquidazione – più una tassa del 6,91%
Secondo il Ministro solo se ci sarà più mafia nel paese potremo avere i soldi per vivere !!
La crisi la devono pagare i politici incapaci, quelli che con la corruzione si sono arricchiti sulle spalle dei lavoratori, i banchieri e gli speculatori che hanno portato il Paese sull’orlo del baratro.
La crisi non deve essere pagata come sempre dai lavoratori dipendenti, ma da quelli che l’hanno provocata.
Bianco… Scajola… Pisanu… Maroni: hanno affondato il soccorso tecnico urgente