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Europe

Votre lutte est notre lutte!( ....segue testo in italiano)

Nazionale,

Soutien des travailleurs italiens de la culture du syndicat usb à la lutte des collegues français

Votre lutte est notre lutte!

 

Le Louvre, le musée français le plus important, un des principaux lieux de culture  à niveau mondial, a  fermé  ses portes pour une grève le 27 mai écoulé. Nous ne savons pas, en ce moment, si et quand la situation reviendra « à la normale » , étant donné qu’ aucune garantie n’a été fournie sur la question de l’accroissement du nombre des employés.       

En effet, depuis des années, les travailleurs du Louvre se plaignent d’une condition de travail inacceptable, où, face à une augmentation constante des visiteurs, l’administration a mis en œuvre des lourdes réduction du personnel.   Il s’agit d’un  véritable effondrement des systèmes de sécurité et d’accueil.

Le Louvre a atteint l’année passée le seuil de 10 millions de visiteurs; dans l’année 2009 les visiteurs avaient été 8 millions, mais dans l’espace d’une décennie la réduction du personnel a été de 18% !!!

C’est la même situation vécue par les travailleurs des plus importants lieux d’art et de culture aussi en Italie. C’est ce qui se passe depuis des années par exemple, dans le circuit des musées de Venise qui présente la même réalité que le Louvre: une ville prise d’assaut  par des millions de touristes et où, au même moment, on a réduit le personnel de surveillance et d’accueil, où les conditions de travail sont très lourdes et inacceptables, où les salaires atteignent un niveau proche de celui de la pauvreté relative.

L’enchevêtrement de précarisation, spending review (coupe budgétaire) et services externalisés est le résultat d’une vision des biens culturels basée sur le capital privé et sur le régime d’exploitation d’un bien publique pour un profit privé.

D’une part le système des externalisations est fondé sur une sorte de précarisation existentielle des  travailleurs à durée Indéterminée et donne origine à un marché profitable pour les entreprises  et les coopératives qui, en réalité, gèrent l’intermédiation de la main d’œuvre et, d’autre part, là  où l’externalisation n’est pas encore arrivée,  on applique systématiquement la réduction des dépenses qui réduisent salaires et mesures de sécurité, jusqu’au collapse opérationnel.

Le système de la culture est désormais partout un vrai secteur économique qui subit l’attaque du capital national et international dans sa recherche agonisante du profit et qu’en avili la profonde valeur

humaine et sociale; une conception publique des biens culturels a presque disparu en Italie à la suite des différentes mesures de privatisation qui dans le cours des ans (du code Urbani, à la soi-disante réforme Franceschini)  ont détruit les tutelles des travailleurs, réduit les salaires avec l’appât de relancer le système grâce à l’intervention du privé.

Mais la destruction des conditions des travailleurs ouvre toujours plus de fissures dans les contradictions de ce système: au cours des dernières années des travailleurs de plus en plus nombreux relèvent la tête et s’organisent pour mener le combat.

Des centaines de travailleurs s’organisent avec l’ USB, ils ont promu et sont en train de promouvoir des actions  de lutte importantes ( du Torino Film Festival avec la solidarité transmise aux travailleurs  par le camarade Ken Loach, au château de Venaria, aux Musées Civiques de Venise, aux Fondations Lyriques et  Symphoniques et dans de nombreux autres lieux de culture), des actions de lutte qu’il faut élargir, connecter entre elles et, nous l’espérons, développer aussi au niveau européen.

Nous exprimons donc notre totale solidarité, notre total appui ainsi que notre disponibilité à promouvoir des actions de conflit avec les travailleurs du Louvre et des autres endroits en France ou ailleurs où on lutte en ce moment.  Une disponibilité qui se fonde sur la communauté d’expériences et de conditions de travail vecues et, croyons nous, sur le même destin de lutte et de solidarité qui nous attends, faces aux prétentions du Capital dans cette Europe des Marchands qui nous veut esclaves et contre lesquelles nous luttons tous unis du même côté : celui des exploités et des travailleurs.   

Rome, le 30 Mai 2019                                         USB COORDINATION NATIONALE CULTURE

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Sostegno dai lavoratori della cultura italiani del sindacato USB alla lotta dei colleghi francesi

La vostra lotta è la nostra lotta! 


Il Louvre, il più importante polo museale francese, uno dei principali luoghi di cultura a livello europeo e mondiale ha chiuso i battenti, per sciopero, lo scorso 27 maggio, e non è dato sapere, ad oggi, se e quando la situazione del complesso tornerà alla “normalità” visto che non sono state date garanzie sulla richiesta di incremento degli organici.

 

Infatti, da anni gli operatori del Louvre lamentano una condizione lavorativa inaccettabile, nella quale a fronte del costante incremento di visitatori, l'amministrazione ha operato pesanti tagli del personale. Si tratta di un vero e proprio crollo nei meccanismi di sicurezza ed accoglienza: il Louvre ha raggiunto nello scorso anno la soglia dei 10 milioni di visitatori: nel 2009 i visitatori erano stati 8 milioni; ma nell'arco di un decennio, il taglio del personale è stato del 18%!!!


E' questa la stessa situazione che si trovano a vivere i lavoratori dei principali luoghi d'arte e di cultura anche in Italia. E’ quello che da anni sta avvenendo, ad esempio, al circuito museale di Venezia, che esprime la medesima realtà del Louvre: una città letteralmente presa d'assalto da milioni di turisti e, al contempo, dove sono stati fatti tagli al personale di sorveglianza e accoglienza, dove vi sono condizioni di lavoro pesantissime e inaccettabili, dove i salari hanno una misura prossima alla soglia di povertà relativa.

 

 L'intreccio tra precarizzazione, spending review ed appalti esternalizzati è il combinato disposto utilizzato da una concezione dei beni culturali fondata sul capitale privato e sul meccanismo di accaparramento in profitto del bene pubblico in quanto tale. 

Da un lato il meccanismo degli appalti è fondato su una forma di precarietà esistenziale a tempo indeterminato dei lavoratori e genera un mercato profittevole per le aziende e le cooperative che di fatto operano l'intermediazione di manodopera; dall'altro, dove ancora non sono arrivati gli appalti, vengono sistematicamente fatti tagli che abbattono stipendi e misure di sicurezza, fino al collasso operativo.


Il sistema della cultura è ormai ovunque un vero e proprio indotto economico, oggetto dell'assalto del capitale nazionale e internazionale nella sua agonica ricerca di profitto che ne svilisce il profondo valore umano e sociale; una concezione pubblica dei beni culturali è pressoché scomparsa in Italia a seguito di misure di privatizzazione che nel corso degli anni (dal Codice Urbani, alla c.d riforma “Franceschini”) hanno distrutto le tutele dei lavoratori, abbattuto i salari, con l’esca di rilanciare il sistema tramite l'ingresso dei privati.


Ma l'abbattimento dei diritti e dei salari dei lavoratori sta aprendo sempre più delle crepe nelle contraddizioni di questo sistema: negli ultimi anni sempre più lavoratori stanno alzando la testa e si stanno organizzando per lottare.

 

Centinaia di lavoratori si stanno organizzando con l'Usb, hanno promosso e stanno promuovendo azioni di lotta importanti (dal Torino Film Festival e dalla solidarietà data dal compagno Ken Loach ai lavoratori, alla Reggia di Venaria, ai Musei Civici di Venezia, alle Fondazioni Lirico Sinfoniche e tanti altri luoghi di cultura), azioni di lotta che vanno estese, collegate tra loro e potenziate noi speriamo anche a livello europeo.


Esprimiamo quindi la massima solidarietà, il massimo appoggio e la nostra disponibilità a promuovere azioni di conflitto insieme ai lavoratori del Louvre e degli altri luoghi di Cultura in Francia, come altrove, in cui si sta in questi giorni lottando; una disponibilità data dalla comunanza di esperienza e di condizioni lavorative vissute e, crediamo, dal medesimo destino di lotta e di solidarietà che ci aspetta a fronte delle pretese del Capitale in questa Europa di Mercanti che ci vuole schiavi, contro le quali lottiamo uniti dalla stessa parte: quella degli sfruttati e dei lavoratori,.


Roma 30 Maggio 2019

 

Sostegno dai lavoratori della cultura italiani del sindacato USB alla lotta dei colleghi francesi

La vostra lotta è la nostra lotta! 


Il Louvre, il più importante polo museale francese, uno dei principali luoghi di cultura a livello europeo e mondiale ha chiuso i battenti, per sciopero, lo scorso 27 maggio, e non è dato sapere, ad oggi, se e quando la situazione del complesso tornerà alla “normalità” visto che non sono state date garanzie sulla richiesta di incremento degli organici.

 

Infatti, da anni gli operatori del Louvre lamentano una condizione lavorativa inaccettabile, nella quale a fronte del costante incremento di visitatori, l'amministrazione ha operato pesanti tagli del personale. Si tratta di un vero e proprio crollo nei meccanismi di sicurezza ed accoglienza: il Louvre ha raggiunto nello scorso anno la soglia dei 10 milioni di visitatori: nel 2009 i visitatori erano stati 8 milioni; ma nell'arco di un decennio, il taglio del personale è stato del 18%!!!


E' questa la stessa situazione che si trovano a vivere i lavoratori dei principali luoghi d'arte e di cultura anche in Italia. E’ quello che da anni sta avvenendo, ad esempio, al circuito museale di Venezia, che esprime la medesima realtà del Louvre: una città letteralmente presa d'assalto da milioni di turisti e, al contempo, dove sono stati fatti tagli al personale di sorveglianza e accoglienza, dove vi sono condizioni di lavoro pesantissime e inaccettabili, dove i salari hanno una misura prossima alla soglia di povertà relativa.

 

 L'intreccio tra precarizzazione, spending review ed appalti esternalizzati è il combinato disposto utilizzato da una concezione dei beni culturali fondata sul capitale privato e sul meccanismo di accaparramento in profitto del bene pubblico in quanto tale. 

Da un lato il meccanismo degli appalti è fondato su una forma di precarietà esistenziale a tempo indeterminato dei lavoratori e genera un mercato profittevole per le aziende e le cooperative che di fatto operano l'intermediazione di manodopera; dall'altro, dove ancora non sono arrivati gli appalti, vengono sistematicamente fatti tagli che abbattono stipendi e misure di sicurezza, fino al collasso operativo.


Il sistema della cultura è ormai ovunque un vero e proprio indotto economico, oggetto dell'assalto del capitale nazionale e internazionale nella sua agonica ricerca di profitto che ne svilisce il profondo valore umano e sociale; una concezione pubblica dei beni culturali è pressoché scomparsa in Italia a seguito di misure di privatizzazione che nel corso degli anni (dal Codice Urbani, alla c.d riforma “Franceschini”) hanno distrutto le tutele dei lavoratori, abbattuto i salari, con l’esca di rilanciare il sistema tramite l'ingresso dei privati.


Ma l'abbattimento dei diritti e dei salari dei lavoratori sta aprendo sempre più delle crepe nelle contraddizioni di questo sistema: negli ultimi anni sempre più lavoratori stanno alzando la testa e si stanno organizzando per lottare.

 

Centinaia di lavoratori si stanno organizzando con l'Usb, hanno promosso e stanno promuovendo azioni di lotta importanti (dal Torino Film Festival e dalla solidarietà data dal compagno Ken Loach ai lavoratori, alla Reggia di Venaria, ai Musei Civici di Venezia, alle Fondazioni Lirico Sinfoniche e tanti altri luoghi di cultura), azioni di lotta che vanno estese, collegate tra loro e potenziate noi speriamo anche a livello europeo.


Esprimiamo quindi la massima solidarietà, il massimo appoggio e la nostra disponibilità a promuovere azioni di conflitto insieme ai lavoratori del Louvre e degli altri luoghi di Cultura in Francia, come altrove, in cui si sta in questi giorni lottando; una disponibilità data dalla comunanza di esperienza e di condizioni lavorative vissute e, crediamo, dal medesimo destino di lotta e di solidarietà che ci aspetta a fronte delle pretese del Capitale in questa Europa di Mercanti che ci vuole schiavi, contro le quali lottiamo uniti dalla stessa parte: quella degli sfruttati e dei lavoratori,.


Roma 30 Maggio 2019

 

Sostegno dai lavoratori della cultura italiani del sindacato USB alla lotta dei colleghi francesi

La vostra lotta è la nostra lotta! 


Il Louvre, il più importante polo museale francese, uno dei principali luoghi di cultura a livello europeo e mondiale ha chiuso i battenti, per sciopero, lo scorso 27 maggio, e non è dato sapere, ad oggi, se e quando la situazione del complesso tornerà alla “normalità” visto che non sono state date garanzie sulla richiesta di incremento degli organici.

 

Infatti, da anni gli operatori del Louvre lamentano una condizione lavorativa inaccettabile, nella quale a fronte del costante incremento di visitatori, l'amministrazione ha operato pesanti tagli del personale. Si tratta di un vero e proprio crollo nei meccanismi di sicurezza ed accoglienza: il Louvre ha raggiunto nello scorso anno la soglia dei 10 milioni di visitatori: nel 2009 i visitatori erano stati 8 milioni; ma nell'arco di un decennio, il taglio del personale è stato del 18%!!!


E' questa la stessa situazione che si trovano a vivere i lavoratori dei principali luoghi d'arte e di cultura anche in Italia. E’ quello che da anni sta avvenendo, ad esempio, al circuito museale di Venezia, che esprime la medesima realtà del Louvre: una città letteralmente presa d'assalto da milioni di turisti e, al contempo, dove sono stati fatti tagli al personale di sorveglianza e accoglienza, dove vi sono condizioni di lavoro pesantissime e inaccettabili, dove i salari hanno una misura prossima alla soglia di povertà relativa.

 

 L'intreccio tra precarizzazione, spending review ed appalti esternalizzati è il combinato disposto utilizzato da una concezione dei beni culturali fondata sul capitale privato e sul meccanismo di accaparramento in profitto del bene pubblico in quanto tale. 

Da un lato il meccanismo degli appalti è fondato su una forma di precarietà esistenziale a tempo indeterminato dei lavoratori e genera un mercato profittevole per le aziende e le cooperative che di fatto operano l'intermediazione di manodopera; dall'altro, dove ancora non sono arrivati gli appalti, vengono sistematicamente fatti tagli che abbattono stipendi e misure di sicurezza, fino al collasso operativo.


Il sistema della cultura è ormai ovunque un vero e proprio indotto economico, oggetto dell'assalto del capitale nazionale e internazionale nella sua agonica ricerca di profitto che ne svilisce il profondo valore umano e sociale; una concezione pubblica dei beni culturali è pressoché scomparsa in Italia a seguito di misure di privatizzazione che nel corso degli anni (dal Codice Urbani, alla c.d riforma “Franceschini”) hanno distrutto le tutele dei lavoratori, abbattuto i salari, con l’esca di rilanciare il sistema tramite l'ingresso dei privati.


Ma l'abbattimento dei diritti e dei salari dei lavoratori sta aprendo sempre più delle crepe nelle contraddizioni di questo sistema: negli ultimi anni sempre più lavoratori stanno alzando la testa e si stanno organizzando per lottare.

 

Centinaia di lavoratori si stanno organizzando con l'Usb, hanno promosso e stanno promuovendo azioni di lotta importanti (dal Torino Film Festival e dalla solidarietà data dal compagno Ken Loach ai lavoratori, alla Reggia di Venaria, ai Musei Civici di Venezia, alle Fondazioni Lirico Sinfoniche e tanti altri luoghi di cultura), azioni di lotta che vanno estese, collegate tra loro e potenziate noi speriamo anche a livello europeo.


Esprimiamo quindi la massima solidarietà, il massimo appoggio e la nostra disponibilità a promuovere azioni di conflitto insieme ai lavoratori del Louvre e degli altri luoghi di Cultura in Francia, come altrove, in cui si sta in questi giorni lottando; una disponibilità data dalla comunanza di esperienza e di condizioni lavorative vissute e, crediamo, dal medesimo destino di lotta e di solidarietà che ci aspetta a fronte delle pretese del Capitale in questa Europa di Mercanti che ci vuole schiavi, contro le quali lottiamo uniti dalla stessa parte: quella degli sfruttati e dei lavoratori,.


Roma 30 Maggio 2019