Zitti zitti, piano piano
Nel silenzio generale, mentre siamo costretti a tenere la contabilità dei morti ammazzati in una girandola di eventi drammatici, ciascuno a modo suo provocati dal capitale e/o dall’imperialismo, il Governo e i sindacati complici continuano imperterriti a discutere di pensioni, cioè del presente e del futuro di milioni di uomini e donne italiani senza che questi abbiano diritto di parola.
Si susseguono i tavoli tecnici mentre il prossimo incontro “politico” è previsto per fine mese.
Non hanno diritto di parola quelli che hanno lavorato quarant’anni e oltre e non vedono la conclusione della loro vita lavorativa e a cui si propone di indebitarsi con le banche per riuscire ad andarsene in pensione.
Non vengono ascoltati decine di migliaia di Lavoratori Socialmente Utili, retaggio della devastazione del tessuto industriale italiano, che lavorano da anni in nero per la pubblica amministrazione e i cui contributi figurativi gli consentiranno solo uno straccio di pensione, spesso addirittura inferiore al minimo.
Sono assenti dalla discussione tutti quei lavoratori che, per scelta o per gli eventi della propria vita lavorativa, hanno cambiato lavoro e quindi ente previdenziale e a cui si chiede, immotivatamente, di pagare migliaia di euro per ricongiungere i contributi previdenziali.
Insomma da quei tavoli sono assenti i problemi veri della gente vera e si discute solo di contabilità e di compatibilità economica. Un po’ come si fa con i morti ammazzati. Stesso infame cinismo.
L’obbiettivo è quello di far definitivamente decollare i fondi pensione affossando la previdenza pubblica e inserire nella Legge di Stabilità d’autunno qualche coniglio tolto dal cappello con cui scrivere la parola fine sulla possibilità di mettere davvero mano al sistema previdenziale pubblico per migliorarlo e rilanciarlo.
Lo sciopero d’autunno, le mobilitazioni di settembre trovano oggi un motivo in più : cancellare la Fornero e ripristinare il diritto ad una dignitosa pensione pubblica, in tempo per godersi una vecchiaia serena dopo tanti anni di lavoro.
C’è anche un’altra cosa da fare…cacciare cgilcisluil dai tavoli di trattativa e dal panorama sindacale. La politica sta facendo la sua rivoluzione. Manca solo il sindacato.
Con USB si può fare.