E’ evidente che tre morti al giorno (in realtà, considerando la sottostima delle denunce di infortunio e di malattia professionale, si calcola siano quasi dieci volte tanto) non sono sufficienti a trasformare la sterile indignazione in impegno concreto contro gli enormi danni prodotti dal lavoro irregolare e insicuro.
Il fenomeno è strutturale e per nulla occasionale, come si vorrebbe far credere inveendo contro il fatale destino ogni volta che situazioni particolari (soprattutto omicidi plurimi) bucano la coltre di silenzio e indifferenza e assurgono agli onori della cronaca e dell’indignazione di politici, istituzioni, padroni e (ahimè) sindacati.
E così, i rimedi, le soluzioni, gli interventi stentano ad arrivare: la continua ricerca del risparmio, da parte di datori di lavoro dagli scarsi scrupoli, lo scarico di responsabilità ottenuta attraverso la ben nota catena di appalti e subappalti, la costante contrazione ex legis di diritti e, non ultimo, lo sbriciolamento di quella “cultura della prevenzione” da più parti solo a parole invocata, non solo perpetuano, ma addirittura amplificano i fattori di rischio, e conseguentemente i danni, per chi ogni giorno esce di casa senza sapere se vi tornerà o, perlomeno, se vi tornerà nelle stesse condizioni di quando è uscito. E’ amaro constatare come il più grave dei fattori di rischio, la ricattabilità alla quale sono sottoposti i lavoratori, sempre più determinata da condizioni di precarietà e sfruttamento, non sia stata nemmeno sfiorata.
Tutte queste determinanti condizioni necessitano di urgente e concreta correzione, da attuare attraverso strade diverse, eppure convergenti sull’asse della vigilanza diretta nei luoghi di lavoro. Una vigilanza effettiva e non formale, come quella che si pratica oggi nelle istituzioni ad essa preposte. Una vigilanza finalizzata alla lotta allo sfruttamento e a contrastare le disuguaglianze, vere emergenze dell’oggi, che richiede risorse e competenze specialistiche, oltre che tempi e approfondimenti oggi incompatibili con la mera produzione di numeri incapaci, da soli, di creare un miglioramento effettivo delle condizioni di lavoro.
Gli organismi di vigilanza di INL, INPS, INAIL, e ASL hanno target diversi, ma convergenti verso la prevenzione di quelle aberrazioni che, oggi, caratterizzano negativamente il “lavoro”, su cui pure è fondata la nostra Repubblica.
Sussiste qualche dubbio sul fatto che un’efficace attività di inibizione del lavoro “nero” e “grigio” possa ridurre significativamente la ricattabilità dei lavoratori, favorendo la riconquista dei propri diritti, a partire da quello a salute e sicurezza? Qualcuno potrebbe obiettare sull’efficace deterrenza derivante dalla certezza (ancor più che della pur necessaria gravità) della pena prevista per lesioni o, peggio ancora, per l’omicidio determinati dal mancato rispetto di leggi e regolamenti in materia?
Noi crediamo di no!
Così come crediamo che la professionalità e la dedizione di quanti (seppure fortemente decimati) sono quotidianamente impegnati nell’impari lotta a questo tipo di illegalità sia sistematicamente mortificata dalle continue pressioni dei propri dirigenti, esclusivamente interessati alla quantità crescenti di “numeri” (controlli, verifiche, esami, ecc.) del tutto privi di efficacia, ma utili solo a mantenere intatta l’impunità di chi pensa solo alla produzione, continuando a distruggere vite.
E’ a questi colleghi, sempre meno motivati, che ci rivolgiamo per una riflessione seria sulle funzioni ispettive e sull’insignificanza a cui certa dirigenza ci ha relegato, esponendoci, contestualmente, a gravi responsabilità legali, materiali e morali
Per questi motivi, vi invitiamo a partecipare alla ASSEMBLEA/CONVEGNO che avrà all’ordine del giorno il tema: RAFFORZARE LE FUNZIONI ISPETTIVE PER FERMARE LE MORTI E GLI INFORTUNI SUL LAVORO: CRITICITA’ E SOLUZIONI POSSIBILI!
E che si terrà il giorno Lunedì 24 giugno alle ore 11 alle ore 13 presso sala video conferenze IAM Milano - primo piano via Mauro Macchi 7 - Milano
Relatori:
Giorgio Dell’Erba: Ispettore del lavoro – Coord. Naz. USB INL-MLPS
Claudio Mendicino: ex Ispettore ATS Milano (USB Sanità)
Luigi Frullo: Ispettore INAIL – Milano (USB INAIL)
Sergio Noferi: Coord. Naz. USB - INPS
L’assemblea è retribuita per tutt* le lavoratrici ed i lavoratori delle Funzioni Centrali (INPS, INAIL, Ministeri).
Sebbene l’argomento riguardi in particolar modo il lavoro di ispezione, l’assemblea è aperta a chiunque sia interessat*
Sarà possibile seguire l’assemblea anche su piattaforma Team al link https://t.ly/ovqq2