Il Rapporto ISTAT 2025 conferma ciò che milioni di lavoratori vivono ogni giorno sulla propria pelle: tra il 2019 e il 2024 i salari reali sono crollati del 10,5%, a fronte di un’inflazione che ha superato il 21%. Il lavoro povero è la regola, non l’eccezione, e oltre il 23% della popolazione è a rischio povertà o esclusione sociale.
Altro che record: cresce l’occupazione solo tra gli over 50, spesso costretti a restare al lavoro per necessità, mentre i giovani e le donne restano esclusi e precarizzati. Intanto, miliardi pubblici vengono destinati al riarmo, mentre salari, welfare e industria vengono lasciati all’abbandono.
Questi dati sono solo una delle ragioni che spingono USB a proclamare lo sciopero generale per il 20 giugno e una grande manifestazione nazionale a Roma il 21 giugno: per aumentare i salari, per una vera politica industriale pubblica e occupazionale, per fermare le politiche di guerra e costruire giustizia sociale.
USB Nazionale