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DOCUMENTI

BOLOGNA PRENDE CASA

Bologna,

Documento della Rete Bologna prende Casa

E’ una rete di iniziativa popolare, di lavoratori, precari, studenti, che non vuole rassegnarsi e che con rabbia, fantasia e determinazione non vuole pagare gli effetti della crisi. All’interno di Bologna Prende Casa convivono attivisti di Spazi Sociali e del sindacalismo di base. Dove le diverse esperienze trovano forme di sintesi attorno a progetti di intervento comune.

Il tentativo di Bologna Prende Casa è quello di riconquistare il territorio attraverso vertenze per spazi pubblici e per il diritto alla casa. Una idea di città non più basata sulla rendita e la speculazione immobiliare, ma per una idea dell’abitare fondata sulle esigenze popolari.
Riconquistare territorio vuol dire inoltre lottare per le garanzie sociali: per reddito/salario sociale, per un lavoro non precario e la difesa e il rilancio dei beni comuni (acqua, salute, istruzione, ecc..),
con una idea di collettivo contrapposto all’idea di mercato.

Bologna Prende Casa è una forma di sperimentazione di sindacalismo metropolitano, che vuole dare organizzazione e identità ai settori popolari precari, abbandonati o consegnati alle nuove destre. Ogni settarismo e localismo va bandito, per troppo tempo si è rimasti chiusi dentro i
rispettivi ambiti, non accorgendosi di come la società mutava e le nuove destre prendevano il sopravvento.
Viviamo una fase contraddistinta dalla paura, causata da una precarietà sociale diffusa. Questa paura genera rassegnazione e favorisce la “guerra tra poveri”. E’ importante creare forme di azione collettiva, che proiettino l’intervento sociale/politico al di fuori dei soliti circuiti, che si confronti con le attuali contraddizioni presenti dentro la società. In questi ultimi mesi abbiamo potuto verificare l’efficacia del nostro agire, è per questo che vogliamo rilanciare la nostra esperienza invitando tutti/e a partecipare. Ogni singola realtà non si scioglie ma trova nuovi stimoli, e rafforza il suo agire. Le diverse competenze e specializzazioni diventano patrimonio di tutti. Se tutti ci riconosciamo nello slogan: noi la crisi non la paghiamo, oggi bisogna avere la capacità di dare
concretezza a quelle parole.

Bologna Prende Casa, è una tra le tante esperienze che stanno provando ad organizzarsi contro la crisi e la paura. Sappiamo che ci sono molteplici contraddizioni che non riusciamo oggi a scalfire, la validità e la fantasia del nostro progetto attraverso la verifica, potrà, se saremo capaci di trasformarci rinnovare la capacità di riconquistare altri spazi.

 

I progetti su cui volgiamo confrontarci:

-spazi e abitazioni
Dal rilancio degli spazi sociali, come laboratori di riappropriazione urbana, non più quindi come chiese con le loro rispettive liturgie. Spazi non rivolti unicamente ad un segmento sociale, ma a tutti i settori e le esigenze popolari (culturali, sociali, sportive, educative, ricreative).
Al diritto alla casa, attraverso il rilancio dell’edilizia residenziale pubblica, che non si riduce a costruire nuove casa, ma nella gestione e nella nuova acquisizione(attraverso la requisizione della casa sfitte private) della case, intese come bene pubblico. La casa è uno degli elementi primari legati alla vita delle persone, il rilancio del diritto all’abitare è un passaggio fondamentale di chi lotta contro l’attuale precarietà sociale diffusa.

 
-lotta per l’acqua come bene collettivo
Il tentativo di privatizzare l’acqua è un diretto attacco contro la vita delle persone, la difesa dell’acqua come bene collettivo, oggi attraversa tutte le fasce popolari. Sostenere i comitati che si battono contro questo ennesimo furto è di primaria importanza. Portare questa rivendicazione
all’interno dei quartieri e delle mobilitazioni è l’unico valido modo per impedire che ci venga negato anche questo diritto.

 

-disoccupati/precarietà
Oggi siamo di fronte a scenari inediti per il nostro territorio con una precarietà sociale diffusa e una disoccupazione strutturale che investe decine di migliaia di persone. Fino a poco tempo fa appariva “fuori dal mondo” pensare di organizzare i disoccupati in Emilia, oggi diventa una necessità. Rilanciare quindi una mobilitazione rivolta a questo settore è una sfida importante che tocca un nervo scoperto del nostro territorio.
Le battaglie per il reddito/salario oggi possono trovare in questa figura un soggetto attivo, sta a noi trovare le forme e le rivendicazioni possibili, per dare forza e unità ai disoccupati, da quelle per il
reddito/salario sociale a quelle direttamente per il rinserimento al lavoro (come le battaglie per gli L.S.U.).

 

Inverno 2010, Bologna

 

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