La scadenza della mono-commessa Tim fissata per il 31 marzo 2019 si avvicina ed i lavoratori e le lavoratrici CallMat hanno bisogno di soluzioni responsabili e tempestive. Si apre una fase decisiva per la continuità ed il rinnovo complessivo dell’azienda ma - singolarmente - nessun comunicato ufficiale è pervenuto ai lavoratori né dalla dirigenza né da parte delle RSU.
Si stigmatizza, pertanto, la poca chiarezza da parte della CallMat s.r.l. circa la eventuale proroga e/o tenuta della mono-commessa Tim.
L’Unione Sindacale di Base palesa grande preoccupazione per il futuro e la tenuta occupazionale di circa 400 dipendenti CallMat, più della metà assunti con contratto di apprendistato.
La preoccupazione è giustificata dalla circostanza che la sede di Matera gestisce un’unica commessa e, come arguibile, qualora venisse meno, metterebbe a rischio la continuità aziendale ed occupazionale. A tanto si aggiunga che da più di un anno non si hanno visite sul territorio da parte degli amministratori CallMat e dal 2016 non vi è stato alcun ripristino e/o sostituzione degli strumenti in dotazione ai lavoratori.USB non vuole creare allarmismi, ma tutelare la categoria più esposta, ossia i lavoratori.
In mancanza di comunicazioni formali da parte dell'azienda e delle RSU, è necessario vagliare sul tavolo del confronto tutte le questioni in trasparenza per preservare i posti di lavoro della più grande azienda di telecomunicazioni presente in Basilicata, in caso contrario la USB metterà in campo tutte le azioni di lotta a tutela dei lavoratori.
USB intende iniziare il confronto imprimendo una accelerazione su tutti i tavoli che consenta di definire serie intese negoziali .
L'auspicio è che si proceda celermente in questa fase nodale recuperando il tempo perduto.
Usb Basilicata Lavoro Privato
Usb in CallMat