Icona Facebook Icona Twitter Icona Instagram Icona Telegram Icona Youtube Icona Rss

In Primo Piano

Civitavecchia, la soluzione alla crisi di CSP c’è: costituire un’azienda speciale, ultima occasione per l’amministrazione comunale

Civitavecchia,

Si assiste in questi giorni sulla stampa locale e sui siti online alle diatribe economiche tra la passata amministrazione comunale 5Stelle e i numerosi comunicati di risposta del nuovo presidente di CSP e della amministrazione comunale, dai quali si rileva la situazione drammatica della società Civitavecchia Servizi Pubblici.

Senza voler entrare nel merito dei conti e delle responsabilità avendolo già detto nelle numerose riunioni sindacali degli ultimi 15 anni, ribadiamo con forza che la USB Nazionale Pubblico e Privato ha proposto la soluzione di questo annoso dilemma alla nuova amministrazione: la costituzione di una azienda speciale.

Il 14 gennaio 2020 la USB ha incontrato il sindaco di Civitavecchia Ernesto Tedesco e il vicesindaco nonché assessore alle Partecipate Massimiliano Grasso e in sede di incontro è stata presentata la proposta di trasformazione di CSP, azienda in house del Comune, in Azienda Speciale, controllata interamente dal Comune stesso. L’amministrazione ha assunto l’impegno di valutare attentamente la nostra proposta e di darci poi riscontro. Purtroppo a oggi nessuna risposta è arrivata.

È sotto gli occhi di tutti come la scelta di affidare la gestione dei servizi pubblici ad aziende di diritto pubblico (SPA, Srl, etc..) si sia dimostrata del tutto fallimentare. La società per azioni è il grimaldello attraverso il quale è stata messa in secondo piano la responsabilità pubblica del servizio, a favore dell’idea che l’azienda SPA debba “fare utili” sui servizi essenziali. Se poi, invece degli utili si va in perdita, si costringe l’amministrazione comunale a tagliare i finanziamenti e a favorire l’ingresso dei privati, come è successo per Acea.

Proprio il continuo taglio dei finanziamenti alle aziende partecipate, imposti dai vincoli di bilancio, oltre a peggiorare le condizioni di lavoro e del salario dei lavoratori, ha drasticamente portato ad un calo netto dell’efficienza e della qualità dei servizi erogati alla cittadinanza.

Nel frattempo il nuovo presidente Carbone, analizzando le documentazioni ufficiali trovate in società, rileva e pubblica notizie drammatiche per la situazione lasciata in eredità e ventila possibilità di riuscire a trovare soluzioni entro poche settimane.

La USB con tutto il rispetto per il nuovo consiglio di amministrazione, ritiene che la soluzione purtroppo sia estremamente difficile, viste le cifre che circolano sul debito contratto ed esprime la propria convinzione che si stia valutando l’esternalizzazione di alcuni servizi.

Ciò secondo noi non deve assolutamente accadere. I servizi sono pubblici e devono tornare in capo alla gestione diretta dell’ente comunale. Ripristinare una gestione interamente pubblica dei servizi, scongiurerebbe il depauperamento delle risorse economiche, dello spacchettamento o dell’ingresso dei privati nella gestione e garantirebbe i livelli occupazionali.

Intanto i lavoratori continuano a perdere salario. La CSP ha aperto difatti la cassa integrazione, provocando la perdita del 20% dello stipendio dei dipendenti, scegliendo di non accogliere la proposta di USB di integrare la perdita salariale, visto che lo Stato si fa carico del restante 80%. Soprattutto in questo momento drammatico per l’intera popolazione e dove i lavoratori si stanno prodigando, anche con rischi elevati, a garantire i servizi alla cittadinanza, ci saremmo aspettati un comportamento più responsabile, non solo verso gli interessi economici di una società sull’orlo del fallimento, ma nei confronti del patrimonio inestimabile quali sono i lavoratori.

L’Azienda Speciale è ormai l’unica soluzione possibile ed attuabile se si vuole offrire un servizio pubblico ed efficiente e salvare tutti i dipendenti e le loro famiglie.

USB coordinamento Civitavecchia