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Calabria

DOCUMENTO TECNICO NUCLEO NSSA REGGIO CALABRIA

Reggio Calabria,

 

Al Ministro dell'Interno

Prefetto Luciana LAMORGESE

 

Dipartimento dei Vigili del Fuoco del Soccorso Pubblico e della Difesa Civile Capo Dipartimento

Prefetto Salvatore Mario MULAS

Tramite:

Ufficio I - Gabinetto del Capo Dipartimento

Capo del Gabinetto del Capo Dipartimento

Viceprefetto Roberta LULLI

 

Capo del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco Vice Capo Dipartimento Vicario

ing. Fabio DATTILO

Alla Direzione Centrale per l’Emergenza e il Soccorso Tecnico e l’Antincendio Boschivo

[Ufficio per il contrasto al rischio acquatico e per specialità nautiche e dei sommozzatori]

ing. Guido PARISI

Al responsabile dell'ufficio Garanzia dei Diritti Sindacali

dott.ssa Silvana LANZA BUCCERI

 

 

 

La scrivente Organizzazione Sindacale, in riferimento all’oggetto e considerato che la Regione Calabria, in continua espansione turistico commerciale, sotto l’aspetto del soccorso tecnico acquatico e subacqueo, non può assolutamente essere sottovalutata, meritando una particolare attenzione da parte di codesta Amministrazione. USB ha di seguito analizzato possibili scenari d’intervento in Calabria, scomponendo il “rischio di eventuali incidenti” valutandone le caratteristiche  di assetto idrogeologico; considerando il trasporto marittimo e aereo sia turistico che commerciale; inoltre portando l’attenzione sull’attività per cui i Sommozzatori dei Vigili del Fuoco sono sempre più spesso coinvolti, cioè la subacquea. Pertanto USB ritiene di trovare fondamento nel potenziamento del soccorso tecnico urgente da parte del NSSA di Reggio Calabria, tenendo in considerazione la complessità dell’insieme di vari elementi che compongono la valutazione del rischio determinata dai fattori esposti di seguito.

Dal punto di vista idrografico della regione, caratterizzata dalla presenza di numerosi specchi d’acqua interni  di grandi e piccole dimensioni, fiumi importanti e non per ultimo i 780 km di costa che vivono di una importante rilevanza turistica. Da tenere in considerazione lo studio sul Piano Stralcio di bacino per l’Assetto Idrogeologico (PAI), in cui si valuta la gravità del Rischio di Esondazione più temuti e riferiti a : Tratti montani in cui si temono erosione al piede dei versanti, colate di fango e di detrito; tratti alluvionati pedemontani con alvei pensili in corrispondenza di conoidi di deiezione o di alvei arginati; tratti terminali delle fiumare in cui possono verificarsi esondazioni improvvise con notevole apporto solido; tratti incassati in pianura in cui si temono esondazioni per eccesso di portata in arrivo da monte ed in conseguenza di restrizioni di sezione od in cui possono aversi allagamenti per deficienza delle rete di colo minore.

 

 

Inoltre l’enorme flusso complessivo medio di traffico passeggeri attuale su tutte le modalità (aereo, nave, auto, treno, traghetto, aliscafo) è superiore ai 50.000 spostamenti al giorno, circa un terzo di essi si svolge su scala locale tra le due provincie di Reggio Calabria e Messina, mentre i restanti due terzi sono costituiti da spostamenti di media e lunga distanza. I così detti “pendolari dello stretto” sono mediamente 6000 al giorno, in media abbiamo 6300 autovetture al giorno (che passano a circa 16.000 nei giorni di punta estivi), 24 treni passeggeri, 58 treni merci e 3300 veicoli commerciali che attraversano lo Stretto. Nel campo delle merci, il peso dello stretto è ben superiore, abbiamo uno scambio di merci pari a 45.000 tonnellate al giorno, di cui il 59% su gomma e 18% su rotaia, il restante 23% riguarda la navigazione marittima, in particolare per il traffico merci marittimo effettuato imbarcando direttamente gli autocarri nella stiva delle navi (RoRo). Ricordiamo che “nell’autostrada del mare” oltre alla navigazione commerciale, abbiamo una fluente presenza di navi da crociera e traghetti che collegano il continente con la Sicilia.

 

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CIRCOLAZIONE MERCI STRETTO DI MESSINA

 

 

Non possiamo dimenticare il Porto di Gioia Tauro, principalmente hub di trasbordo, nodo logistico principale italiano sulla linea oriente-occidente, che collega reti globali e regionali che attraversano il Mediterraneo, con un flusso di navi di circa 2000 l’anno; considerato anche un porto-relè poiché la maggior parte delle merci vengono scaricate e ricaricate su altre navi per altre destinazioni.

 

 

Riteniamo importante anche sottolineare il continuo flusso di sbarchi di immigrati sulla costa ionica, che rendono la Calabria uno dei porti principali di accoglienza di queste persone, che compiono un viaggio rischiosissimo con imbarcazioni inadatte ad affrontare lunghe percorrenze e che quando finalmente giungono in acque italiane le condizioni strutturali a volte sono al limite del galleggiamento con un alto rischio di naufragio anche sotto costa.

 

 


Aeroporto di Reggio Calabria

 

Dobbiamo considerare anche la presenza di due importanti aeroporti (Lamezia Terme e Tito Minniti), a cui si aggiunge quello di Crotone (con un aumento dei voli nel periodo estivo), oltre a due aeroporti/campi volo minori a Scalea e Aviosuperficie Ali Calabria. Tutti situati nelle vicinanze delle coste calabresi in prossimità del mare con un flusso di passeggeri che si aggira intorno ai 3.000.000 (dati 2019) e di 1.100 tonnellate di merci (dati del 2017), in continua crescita grazie allo sviluppo turistico commerciale della regione stessa.

 

Pur essendo poco rappresentativa nel contesto della pesca marittima nazionale, la flotta da pesca calabrese è costituita da 906 imbarcazioni (dati 2015), caratterizzata per la maggioranza da piccole imbarcazioni dedite alla pesca entro le 12 miglia (piccola pesca costiera) localizzate a Catanzaro, Soverato e Siderno. La pesca mediterranea, invece si pratica esclusivamente a Roccella Ionica, nel cui porto vi stanzia l’unico battello di grossa stazza e potenza. Il rischio d’incidentalità marittima aumenta soprattutto nel periodo estivo con il sopraggiungere del turismo, l’indagine ISTAT del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha evidenziato ben 19 incidenti marittimi di rilevanza mediatica nazionale in Calabria (dati dal 2007 al 2013).

Nell’ambito della subacquea le tipologie di immersioni che si possono effettuare in Calabria sono molteplici, dai relitti alle pareti a picco nel blu dove si aprono diverse grotte, ma anche  secche che emergono dal blu dello Stretto di Messina.Per quanto riguarda i  relitti si possono contare diverse immersioni con questa tipologia: la famosa Laura C, il Pasubio, il Cosala, il Capitan Antonio, il Rigoletto, l'imponente Valfiorita, solo per nominarne alcuni. Molte di queste navi sono integre e, nonostante la profondità elevata che talune raggiungono, sono spesso accessibili da riva.

Inoltre molte immersioni vengono effettuate sulle pareti e le secche del versante tirrenico della Costa Viola, da Bagnara a Scilla. Anche se la Calabria può vantare in un corposo numero di scuole  sub, volte ad insegnare la sicurezza dell’immersione oltre che la stessa attività sportiva, purtroppo ogni anno gli incidenti subacquei mortali sono sempre elevati (circa 20) e spesso comprendono molti apneisti.

 

USB ritiene  che il sistema di soccorso polivalente, fondato sulla sinergia dei Nuclei Sommozzatori di altre regioni ha consentito finora un sistema complesso di sinergie con il Nucleo sommozzatori di Reggio Calabria, che avanzando faticosamente ha sempre cercato di sopperire ad un dispositivo del soccorso insufficiente per una regione importante come la Calabria.

È pertanto necessario potenziare questo dispositivo, mettendo in atto fin da subito delle scelte importanti, volte a garantire una copertura h24 del servizio dei sommozzatori nella regione.                                                                                                                       

COPERTURA  SOMMOZZATORI IN CALABRIA

NSSA

TURNO

TURNO

TURNO

TURNO

Reggio Calabria

 

B

 

D

Catania

A

 

C

 

Palermo

A

B

C

D

Bari/Taranto*

A*

B

C

D

Napoli

A

B

C

D

 

Abbiamo pertanto valutato che, in considerazione della copertura interregionale da parte dei Nuclei NSSA di Catania (Nucleo operativo più vicino e dotato di supporto del reparto volo), Napoli e Bari/Taranto.

Il Nucleo Sommozzatori di Reggio Calabria nel Piano Operativo Nazionale possa essere inserito con la copertura dei Turni B e D ad orario 12-24/12-48 (diurno e notturno).

 

Inoltre, in aggiunta al neo Nucleo Elicotteri di Lamezia Terme, va considerata la copertura dei Nuclei Elicotteri regionali (Bari, Catania e Salerno) e la possibilità di aviotrasporto del personale Sommozzatore dei Nuclei vicini per il soccorso tecnico urgente in Calabria.

 

USB sottolinea l’importanza del Nucleo Sommozzatori di Reggio Calabria e l’enorme impegno professionale e di responsabilità che hanno questi Vigili del Fuoco data l’elevata professionalità nel soccorso acquatico.

Inoltre i Sommozzatori del Nucleo di Reggio Calabria, vantano essere uno dei tre nuclei della Task Force della Ricerca Strumentale Subacquea Integrata, con elevate capacità professionali nell’utilizzo del Remotely Operated Vehicle (ROV), Sonar a scansione laterale (Side Scan Sonar), Posizionamento Acustico Subacqueo (Underwater Acoustic Positioning) e il  Rilievo Batimorfologico con sistema Multi Beam; infine operatori altamente specializzati in immersione in Assetto Sistemi di Immersione Alimentati e Controllati dalla Superficie (SIACS).

Per quanto sopra esposto, ci rendiamo disponibili a collaborare in un tavolo tecnico per trattare soluzioni a beneficio del soccorso tecnico urgente e della volontà dei lavoratori.

 

                                                                                             

il Coordinamento Nazionale USB VVF