Quattro ore di vera trattativa hanno trasformato profondamente la proposta di contratto integrativo 2009 presentata dall’amministrazione, una proposta che lasciava senza soluzione molti problemi e che qualcuno avrebbe firmato così com’era, per la fretta di chiudere il confronto e poter affermare che gli impegni assunti con il Protocollo del 30 ottobre 2008 erano stati onorati.
Abbiamo sottoscritto invece un’intesa che alla fine ha recepito nella sostanza le richieste che avevamo posto al tavolo sindacale e scritto nei nostri numerosi documenti, a partire dalla piattaforma programmatica. Purtroppo, ancora una volta, la maggioranza delle organizzazioni sindacali ha voluto macchiare un accordo complessivamente positivo con alcune scelte, secondo noi sbagliate, perché vanificano norme inserite in precedenti contratti integrativi e determinano nuove ingiustizie tra i lavoratori.
Ci riferiamo nello specifico alla maggiorazione Tep di 70 euro mensili riconosciuta a tutti i C4/C5, di qualunque profilo, che non sono titolari di posizione organizzativa, anche se percepiscono già un’indennità ad altro titolo. Tale scelta annulla il significato della maggiorazione del Tep riconosciuta con il contratto integrativo 2005 al personale dell’area C non indennizzato, vale a dire ai C1/C2, amministrativi e sanitari, nella misura di 30 euro mensili, ai C3 degli stessi profili nella misura di 70 euro, con la finalità di ricompattare i livelli stipendiali dell’area C, nella consapevolezza che non vi sono sostanziali differenze di mansioni con i C4 che non svolgono una funzione di governo dell’attività. La scelta attuata con l’accordo 2009 non solo riconosce la maggiorazione del Tep a personale già indennizzato (vedi C4/C5 informatici, vigilanza, sanitari e tecnici), ma determina un’ulteriore ingiustizia, perché lascia a questo punto senza maggiorazione del Tep i C1/C2/C3 informatici, vigilanza, sanitari, tecnici. Un vero pastrocchio!!! Cosa dirà chi ha voluto questa norma iniqua ed ingiustificabile ai lavoratori esclusi? Abbiamo tentato fino alla fine di far ragionare i partecipanti al tavolo sindacale, chiedendo di cancellare questa norma dall’accordo, ma senza successo, tanto è vero che stavamo per non firmare il contratto integrativo, che pure avevamo condizionato in modo favorevole, portando avanti con caparbietà le nostre proposte. La nota a verbale che abbiamo allegato all’intesa testimonia il nostro reale disappunto, che si estende alla norma che riconosce una maggiorazione dell’incentivo ai lavoratori dell’area C che si occupano di contenzioso in materia d’invalidità civile, non tanto perché riteniamo che a questi lavoratori non debba essere riconosciuto un compenso per i loro compiti, ma perché l’onere di questo riconoscimento economico sarebbe dovuto essere a carico di un apposito stanziamento per il contenzioso dell’invalidità civile, da farsi riconoscere dal governo all’Ente per lo svolgimento di tale attività. Il Fondo non può essere il salvadanaio a cui si ricorre per soddisfare qualunque esigenza. L’amministrazione deve cominciare a mettere mano al portafoglio per finanziare l’organizzazione del lavoro e le nuove funzioni e non è possibile che continui a decidere, spesso unilateralmente, utilizzando risorse economiche che sono di tutti i lavoratori. Troppo facile esprimere solidarietà con i soldi degli altri, come accaduto con i terremotati d’Abruzzo, quando l’amministrazione ha utilizzato per i contributi a fondo perduto le risorse dei benefici assistenziali, non sborsando un euro dal bilancio di Ente.
Veniamo ora alle note positive del contratto integrativo 2009, sul cui risultato finale forse nessuno alla vigilia avrebbe scommesso. Per una volta, la RdB ha trovato la determinazione anche di altre organizzazioni sindacali, piegando così la resistenza di chi non voleva che certe norme passassero. Ci siamo rifiutati di aderire al rito finale del comunicato unitario perché ci sarebbe sembrato ipocrita, dal momento che non tutti hanno tirato la carretta allo stesso modo, ma riconosciamo che la sottoscrizione unanime del contratto da parte di tutte le organizzazioni sindacali rappresentative è un risultato sicuramente positivo.
Alla vigilia della fase finale della contrattazione avevamo proposto di utilizzare una parte del Fondo per alcune questioni ritenute da noi fondamentali, senza per questo togliere soldi agli incentivi e così è stato. Alla fine risulta salvaguardato innanzitutto il livello stipendiale di tutti i lavoratori rispetto all’incentivazione percepita nel 2008, anche se il Fondo di Ente è inferiore perché, non dobbiamo mai dimenticarlo, una parte dei tagli, in conseguenza della Legge 133/2008, è rimasta.
Salario di accresciuta professionalità per i lavoratori delle aree A e B e scorrimento delle graduatorie relative alle selezioni interne, erano le due principali richieste che avevamo avanzato per poter firmare il contratto ed entrambe sono state recepite.
INDENNITA’ DI MANSIONISMO - A tutto il personale dell’area A andrà un’indennità mensile di 30 euro, mentre a quello dell’area B di 45 euro. L’indennità sarà riconosciuta fino al passaggio alla posizione iniziale dell’area superiore (B1 per gli A e C1 per i B). L’indennità è stata calcolata tenendo conto indicativamente della differenza stipendiale tra il livello apicale dell’area di appartenenza e quello iniziale dell’area successiva (A3-B1; B3/C1). E’ stato smentito chi voleva riconoscere un’indennità di “risarcimento” ai soli vincitori della selezione interna a C1, in attesa dell’autorizzazione del governo. Per questi lavoratori riteniamo che debba proseguire ed intensificarsi un’azione di pressing sui ministeri competenti e sulla presidenza del consiglio.
UTILIZZO GRADUATORIE - Lo scorrimento delle graduatorie delle selezioni interne riguarderà tutti i bandi emanati nel 2008 e sarà attuato tenendo conto della differenza tra organico e forza al 31 dicembre 2009, compresi i pensionamenti a quella decorrenza. Lo scorrimento riguarderà anche la selezione a C1, per la quale occorrerà comunque chiedere l’autorizzazione al governo.
Due risultati importanti, che caratterizzano il contratto integrativo, ma non rappresentano le sole note positive.
EFFETTI RIASSORBIMENTO - E’ stata superata, come promesso, l’incresciosa conseguenza del riassorbimento con saldi a debito in occasione dei passaggi relativi alle selezioni interne. La previsione dell’Art. 19, 4° comma, del CCNI 1998-2001, troverà applicazione al massimo fino a produrre un saldo complessivo pari a zero. Sarà rivista la posizione dei lavoratori interessati all’applicazione di tale norma.
TEP - Il contratto conferma, com’è ormai consuetudine consolidata, il riconoscimento del Tep (90 euro mensili), ai lavoratori in servizio da almeno un anno all’INPS. Quest’anno i lavoratori interessati sono quelli che hanno preso servizio dal 1° gennaio 2007 al 31 dicembre 2007. L’indennità decorre dal 1° ottobre 2009.
INCENTIVO QUOTA 107 - Si conferma, inoltre, la maggiorazione del 7% di incentivo ai lavoratori appartenenti alle posizioni economiche da A1 a C2.
VIGILANZA - Agli ispettori di vigilanza è attribuita la funzione di supporto al processo strategico di tale area, nella misura di un dipendente per ciascuna regione e per un periodo di quattro mesi. L’incarico è a rotazione ed è retribuito con un’indennità di 252 euro mensili.
Non hanno trovato soluzione nel contratto integrativo, ma formano parte di una serie di norme rinviate a successiva contrattazione le seguenti questioni per noi importanti:
· L’omogeneizzazione del valore del Tep all’Assegno di garanzia, sulla quale siamo impegnati da anni e che l’esiguità delle risorse economiche o altre priorità, a volte incomprensibili, continuano a rinviare;
· La razionalizzazione del sistema indennitario, che a nostro parere deve comportare l’addebito al bilancio dell’Ente delle indennità di governo delle attività (oggi capo agenzia, capo processo, capo team, capo progetto ecc.);
· Una soluzione economica per il personale proveniente dalla scuola;
· La rivisitazione organizzativa delle aree specialistiche (informatica, vigilanza, sanitaria, tecnica);
· La riconsiderazione dei criteri per l’attribuzione delle posizioni organizzative, una questione posta con forza dalla RdB e che oggi trova l’attenzione anche delle altre organizzazioni sindacali, dopo aver lasciato mano libera ai dirigenti anche con la sottoscrizione di recenti accordi ai quali non abbiamo aderito. Meglio tardi che mai!!!
Occorrerà fare molta attenzione perché queste ultime questioni non siano dei semplici ed inutili promesse, inserite soltanto per gettare fumo negli occhi a chi è in attesa della soluzione dei problemi. Dovremo mantenere una pressione costante ed ancora più incisiva fino a che le questioni poste non trovino soluzione.
Una cosa è certa: senza la RdB non ci sarebbe stato questo contratto, ma un accordo radicalmente diverso.
Ora per noi comincia la fase di consultazione generale dei lavoratori sui contenuti del contratto integrativo e questa volta non vogliamo affidarci ad un questionario telematico, ma vogliamo fare le assemblee di posto di lavoro. Vogliamo confrontarci direttamente con tutti i lavoratori che avranno voglia di partecipare alla discussione ed alla votazione sull’accordo. Come sempre, la RdB subordinerà la firma definitiva del contratto integrativo di Ente alla consultazione di tutti i lavoratori.