SOLDI AI DIRIGENTI E LA CRISI LA PAGANO I LAVORATORI!
In questi ultimi anni, sul Trasporto Pubblico si è fatta solo propaganda e retorica spicciola: se da un lato governo ed associazioni datoriali ringraziavano i Lavoratori definendoli eroi, dall’altro ci si è ridotti ad elargire finanziamenti a pioggia che si sono, e si stanno dimostrando del tutto inefficaci tranne che per le tasche di padroni ed aziende. L’intero sistema doveva essere oggetto di una riflessione vera e radicale, ma hai noi, si è commesso l’errore, forse volutamente, di circoscrivere alla Pandemia ed al conflitto in Ucraina le cause di una crisi dei servizi pubblici essenziali e del lavoro ben più profonda di quanto si potesse immaginare.
Gli attuali eventi storici sono soltanto la punta di un iceberg formatosi in decenni di mala gestione e nefandezze di una classe politica e dirigente alla quale si può riconoscere solo un merito: averci spinto in caduta liberaverso il baratro più profondo di una crisi sociale ed economica!
Chi ne sta pagando le conseguenze sono proprio gli Autoferrotranvieri che con salari da fame, rinnovi contrattuali “farsa” e scarse tutele si trovano a barcamenarsi in piena recessione tra l’aumento dei tassi di inflazione ed un caro vita insostenibile. E c’è ancora chi si stupisce della costante crescita del gap tra domanda e offerta di lavoro!
Ma nonostante questi siano dati di fatto oggettivi, in Puglia c’è chi continua a non voler riconoscere alla categoria la meritata dignità e gratificazione contrattuale: Ferrovie Appulo Lucane.
Negli scorsi giorni la FAL ha inviato una comunicazione di disdetta unilaterale di alcuni accordi di secondo livello con efficacia dal 01 Ottobre e che comporterà per i Lavoratori addetti alla manutenzione linea, impianti ed officine una riduzione dei salari fissa compresa tra i 480 Euro ed i 1200 Euro all’anno. Se poi a tanto ci aggiungiamo l’abrogazione dell’indennità di chiamata e la riduzione dello straordinariocorrispostiper gli interventi di emergenza e la volontà di estendere la residenza di servizio riducendo la possibilità di percepire l’indennità di trasferta, le perdite economicheimposte ai Lavoratori aumenteranno drasticamente.
Sotto le mentite spoglie di una fantomatica riorganizzazione del settore, la FAL sta intraprendendo una vera e propria politica di austerity che sembrerebbe andare in un’unica direzione: colpire la sola Classe Operaia e fare profitti sulla pelle dei Lavoratori!
Per quanto riguarda, invece, i pochi eletti, FAL sembrerebbe non badare a spese: da luglio 2020 i funzionari “Quadro” percepiscono una indennità mensile di 430 Euro per 14 mensilità oltre ad altri benefit e sono stati fissati ingenti premi di risultato per la classe dirigente con obiettivi abbastanza discutibili; il 26 Novembre 2021 è stato indetto un concorso per la selezione del nuovo Direttore Generale con incarico a tempo indeterminato e compenso annuo di 140mila euro che è stato vinto dall’attuale Direttore Generale Matteo Colamussi, unico ammesso alle prove selettive ed il cui mandato sarebbe scaduto nel mese di Giugno di quest’anno. Per non parlare, poi, dei costi sostenuti a partire dal mese di gennaio 2022 e sino al 13 giugno 2022 per affidamenti di incarichi legali (nonostante in FAL vi sia un ufficio legale interno) o collaboratori esterni: oltre 300mila euro!
Quanto sta accadendo ai Lavoratori delle FAL, forza portante di un servizio pubblico ed essenziale,lo riteniamo un atto vile e del del tutto ingiustificato posto in essere da chi, dall’alto della sua torre eburnea, sta finalmente mostrando il suo vero volto: QUELLO DEL CARNEFICE!
USB Lavoro Privato
Coord. Nazionale – Settore TPL