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Economia e Finanze: Tesoro

FUA 2012 E BUONI PASTO: NESSUNA PROVA. TROPPI INDIZI…

Roma,

Le riunioni tecniche sulla quantificazione del FUA 2012, com’era facilmente prevedibile, si sono concluse con un nulla di fatto sia sulla possibilità di costituire risorse aggiuntive ai sensi dell’art 16 della Legge 111/2011 sia sull’eliminazione degli utilizzi impropri delle consistenti quote di salario accessorio destinate agli uffici di diretta collaborazione con il ministro.

 

All’inconsistenza delle suddette riunioni tecniche si aggiunge il ritardo insopportabile determinatosi per il pagamento del salario accessorio e la mancata erogazione dei buoni pasto che provocano un ulteriore peggioramento delle condizioni salariali dei lavoratori del MEF ed evidenziano gravi responsabilità, negligenze ed inadempienze dell’Amministrazione.

 

Mentre si avvia a conclusione la nota e vergognosa vicenda del comma 165 con la firma dell’accordo definitivo alla quale dovrà necessariamente seguire, in considerazione dei mesi di ritardo accumulati, un celere pagamento di queste somme entro e non oltre il mese di luglio p.v., rimangono infatti del tutto irrisolte le  problematiche relative al FUA 2012 ed ai buoni pasto.

 

Sul FUA 2012 l’Amministrazione aveva già tentato il “colpaccio” di ottenere una firma sull’accordo di ripartizione al fine di eludere le pressanti richieste dell’USB di mettere mano ai fondi destinati a vario titolo al gabinetto del Ministro per porre fine ad un vero e proprio esproprio di salario accessorio attuato mediante l’appropriazione (o, meglio, distrazione) di fondi sproporzionati e tra l’altro incontrollati nella destinazione finale.

 

La USB MEF non ha le prove per denunciare eventuali reati ma sa che nel corso degli anni, per garantire questa operazione, sono state messe in campo ogni tipo di alchimie contabili e normative per coprire quella che sicuramente è una faccenda sporca, che lede non solo i diritti salariali dei lavoratori ma fa parte di un sistema di potere che, in questi anni, ha eluso e aggirato trasparenza e legalità.

 

La nostra Organizzazione Sindacale è fortemente intenzionata ad affrontare definitivamente questa problematica ripristinando le condizioni formali e sostanziali di trasparenza contabile del salario accessorio, l’equa ripartizione tra i diversi istituti da finanziare ed il controllo sulla corresponsione finale delle somme per tutti gli uffici.

 

In merito alla mancata erogazione dei buoni pasto, invece, la USB MEF deve necessariamente svolgere una serie di considerazioni in merito all’operato dell’Amministrazione, che non può certo cavarsela con uno scarno comunicato sugli esiti della gara d’appalto indetta dalla CONSIP.

 

Senza volersi avventurare in valutazioni tecnicistiche e di competenze normative, questa Organizzazione Sindacale rileva, semplicemente, che il problema buoni pasto e la necessità di avviare le procedure standard per evitare un grave pregiudizio economico ai lavoratori erano noti da mesi.

La CONSIP, che formalmente ne cura la gestione, è una s.p.a pubblica e nel consiglio d’Amministrazione il MEF è ampiamente rappresentato e vede addirittura la presidenza affidata al Capo del Dipartimento dott.ssa Giuseppina Baffi.

 

Pertanto, riesce particolarmente difficoltoso separare eventuali responsabilità tra l’operato della CONSIP e quello dell’Amministrazione, che aveva tutte le possibilità d’intervento attraverso la presidenza per scongiurare quanto avvenuto. Inoltre, non si capisce neppure perché non si sia attivata una procedura interna con il coinvolgimento della Direzione centrale per gli affari generali, la logistica e gli approvvigionamenti (DCLA) per ovviare temporaneamente alla mancata erogazione dei buoni pasto.

 

Questi interrogativi, quasi banali, mettono in luce responsabilità dell’Amministrazione che non ha saputo o voluto, per ragioni sconosciute (equilibri di potere?), adottare provvedimenti a tutela dei bisogni immediati e materiali dei lavoratori.

 

Queste responsabilità risultano ancora più odiose in quanto producono conseguenze aggiuntive e ingiustificabili sulle condizioni economiche dei lavoratori, già colpiti pesantemente dai provvedimenti generali del Governo in materia salariale.

 

I 35 giorni di scadenza per l’aggiudicazione della gara d’appalto dei buoni pasto, così come specificato nel citato comunicato dell’Amministrazione, scadranno a metà giugno.

 

La USB MEF non ha intenzione di subire oltre e rimane in attesa della suddetta scadenza per trarne le dovute conclusioni.