Ieri 8 aprile si tenuta a Palazzo Trissino, l’illustrazione dell’Accordo di Programma fra Regione Veneto, Comune di Vicenza e Ipab Vicenza a seguito della deliberazioni del Commissario Straordinario e del Sindaco di Vicenza (manca solo l'ultimo atto, il decreto del Presidente della Regione Veneto). Erano presenti, il Sindaco Variati, il Commissario Ipab Zantedeschi, l'assessore al sociale del Comune Sala, il Direttore Ipab e del Comune, e il direttore del sociale della Ulss 6 Fortuna... e e altri assessori comunali; in tale Accordo sono contenute le linee strategiche e finanziarie per lo sviluppo dell’Ipab e il suo ammodernamento strutturale, nonché la gestione integrata dei servizi diurni e residenziali: un accordo di programma che come noto, rispetto alle precedenti proposte, viene notevolmente ridimensionato per motivazioni squisitamente economiche e che presenta a nostra opinione degli aspetti positivi ma non vi è chiarezza su alcuni “nodi” importanti.
Apprendiamo con favore la scelta di mantenere la gestione pubblica dei Centri Diurni, si darà seguito poi, alle alienazioni dei beni Ipab per sostenere assieme alle risorse regionali concesse (5 milioni), le ristrutturazioni degli stabili esistenti e la nuova “costruzione” prevista in zona “Laghetto”.
Aspetto ancora non del tutto definito è la scelta di convertire “Il Pensionato” sito a Contra San Pietro, ora adibito agli autosufficienti o parzialmente autosufficienti in struttura per non autosufficienti: Sindaco e Commissario non hanno ancora chiarito dove verranno collocati gli attuali ospiti di quella sede, considerando che non vi sono altri stabili Ipab adibiti con camere singole. Pertanto noi ribadiamo che le ristrutturazioni sono possibili mantenendo in quella sede gli ospiti e spostandoli nei piani attualmente “chiusi”.
Altro aspetto importante di cui l’Accordo di Programma è la situazione nel quale versa la Struttura “San Camillo” attualmente in gestione alla Cooperativa Bramasole dove non si riesce dopo 6 mesi di gestione non si riesce ancora a garantire una corretta assistenza sanitaria agli ospiti a causa della carenza di personale. E di questi giorni la decisione della Cooperativa di togliere un operatore dal turno mattutino e uno dal turno pomeridiano. Le infermiere, due su tre terminano il turno mattutino alle ore 11 e fino alle 15 resta un solo infermiere per i tre piani. Questa diminuzione del personale comporta l'impossibilità evidente ad una assistenza corretta degli ospiti. Inoltre la condizione igienica dei reparti e delle cucine è insufficiente a causa della carenza di ore assegnate al personale delle pulizie. A riprova di ciò si allega foto scattata all'interno del San Camillo. Questa condizione generale è stata ben espressa anche dai rappresentanti dei famigliari presesnti all'incontro di ieri. Proprio contro questa grave situazione Usb ha dichiarato due giorni di sciopero il 13 e 14 aprile. Gli stessi famigliari sono sono così costretti a supportare l’assistenza dei loro cari.
Ultima questione riguarda la presa in carico dell’Ipab dalla Ulss 6, nell’Accordo di Programma, dell’ospedale di Comunità di Monte Crocetta (18 posti letto) dove verranno collocati i pazienti “lungodegenti” dell’ospedale per svolgere la riabilitazione ecc: Usb ha sempre dichiarato la contrarietà alla apertura di queste strutture dove dopo i 40 giorni di ricovero è prevista, da piano socio sanitario regionale, la compartecipazione della spesa per le famiglie dei ricoverati (che dopo i 60 raddoppia). Questo è il prima volta che si decide di chiedere un contributo della spesa per il ricovero ospedaliero nella sanità pubblica..