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LA LOTTA ALL'EVASIONE NON SI FA CHIUDENDO GLI UFFICI: PROTESTA DI USB ALL'AGENZIA DELLE ENTRATE, OCCUPATA DAI MILITANTI SINDACALI LA SEDE CENTRALE

Roma,

Per protestare contro lo smantellamento della macchina fiscale che dovrebbe garantire allo Stato le risorse per finanziare il welfare e che invece è oggetto di un pesantissimo ridimensionamento, USB ha occupato la sede centrale dell'Agenzia

IL SOSTEGNO DEGLI UFFICI

 

LA STAMPA SULL'INIZIATIVA

 

ASSEMBLEE IN TUTTA ITALIA

 

L'Agenzia delle Entrate ha appena presentato alle organizzazioni sindacali un piano nazionale di chiusura delle sedi territoriali: saranno 58 (vedi elenco sul nostro sito) gli uffici che entro il 2014 avranno chiuso i battenti, con circa 800 lavoratrici e lavoratori coinvolti, in un territorio vastissimo - che attraversa tutta la penisola - che viene spogliato dei servizi fiscali come se la presenza del Fisco fosse diventata un optional.

 

L'operazione costerà a ciascun lavoratore coinvolto circa 1500 euro netti all'anno mentre il danno per la collettività, costretta a spostarsi negli uffici provinciali, è incalcolabile e comunque supera di gran lunga quei 9 milioni che l'Agenzia sostiene di poter risparmiare. Sappiamo bene che fra traslochi, logistica, tempi di assestamento e "imprevisti" alla fine anche questa operazione sarà un costo, al quale va aggiunto il danno subito dai lavoratori messi in mobilità e dalla collettività, scippata di servizi che ha contribuito a sostenere pagando le tasse.

 

Credevamo che davanti al blocco dei contratti, degli sviluppi professionali, al taglio dei salari e al continuo arretramento sul piano dei diritti, almeno sul mantenimento dei presìdi fiscali le organizzazioni sindacali costruissero una sorta di simbolica Linea Maginot.

 

 

Ma anche su questo terreno registriamo incredibilmente la chiara volontà di favorire o non ostacolare questi processi. Le stesse organizzazioni sindacali che in un decennio di accordi sempre al ribasso hanno contribuito in modo determinante al peggioramento delle condizioni delle lavoratrici e dei lavoratori, hanno già dato il via libera firmando al buio l'accordo quadro sulle chiusure, il 30 luglio scorso. Oggi, scavalcati dal decisionismo dei vertici aziendali si affannano alla ricerca di un ruolo per quanto inutile esso sia e davanti alle chiusure si limitano a chiedere un rinvio (magari a gennaio 2014...) come se il problema fosse il "quando" e non il "se" chiudere. A parole contrari alla chiusura - tanto le parole non costano nulla - ma pronti di fatto a sostenere l'amministrazione che convoca un tavolo di gestione tecnica per il 10 ottobre: gestione fatta sulla pelle di lavoratori e cittadini!

 

USB non ha firmato l'accordo nazionale e sin dall'inizio si è battuta contro le chiusure coinvolgendo istituzioni locali e cittadini in una lotta comune per la difesa dei servizi pubblici. USB ha chiesto e chiede di ritirare il piano, senza rinvii tattici e senza prendere in giro i lavoratori.

 

Ma non sono soltanto le chiusure a preoccupare: questa è un'amministrazione che ha perso il 15% della forza lavoro, che non potrà più assumere, che anche quando potrebbe assumere non lo fa, lasciando che i carichi di lavoro continuino a pesare sulle spalle di un personale sempre meno motivato e sempre più pressato. I front office scoppiano di utenti e l'Agenzia pensa bene di ridurre la flessibilità degli orari di lavoro e aumentare quelli di apertura all'utenza.

 

Per questo abbiamo chiesto di confrontarci con l'amministrazione su una piattaforma che guardi al rilancio della nostra amministrazione, pur consapevoli delle mille difficoltà che esistono ma convinti di poter svolgere un'azione che migliori le condizioni delle lavoratrici e dei lavoratori, sul piano dei diritti, delle retribuzioni, delle aspirazioni professionali.

 

Chiediamo quindi di fermare lo smantellamento dell'Agenzia e di ragionare su come avviare un piano straordinario di investimenti per rilanciare l'azione fiscale e per un Fisco che sia realmente strumento di equità sociale. La lotta all'evasione fiscale non si fa chiudendo i presidi territoriali, anzi in questo modo i lavoratori pagheranno due volte i costi dell'evasione e continueranno ad essere tartassati e smobilitati.

 

 

Non sappiamo se vinceremo questa battaglia ma sappiamo che è giusto combatterla e chiediamo alle lavoratrici e ai lavoratori di lottare insieme a noi. O con noi o con chi ha già rinunciato a combattere e sta negoziando una resa senza condizioni.

 

 

 

Ore 10:50: COMUNICATO STAMPA

 

Ore 11:08 Incontro con il Direttore Centrale del Personale

Il Direttore Centrale del personale incontra i militanti di USB i quali espongono le ragioni della protesta

 

Ore 12:00 Secondo incontro con il Direttore Centrale del Personale

Le delegate e i delegati di USB che stamattina hanno occupato la sede centrale dell'agenzia delle Entrate stanno avendo un secondo e approfondito confronto con il direttore del personale e hanno esposto le ragioni della loro protesta, la netta contrarietà alla chiusura degli uffici e la necessità di dare un segnale di cambiamento delle politiche dell'agenzia che  investano sui Lavoratori piuttosto che dismettere e tagliare servizi.