Molto partecipato il presidio organizzato da USB alla sede RAI di corso Sempione. Tante le organizzazioni conflittuali che sono venute a testimoniare la loro solidarietà, di fronte al vergognoso attacco subito a Roma dalla nostra organizzazione sindacale.
Non sarà certo una pistola in uno sciacquone, né tanto meno le perquisizioni delle forze delle forze dell'ordine a fermare USB.
Le nostre armi sono le lotte, il conflitto e la difesa dei lavoratori.
Non smetteremo di denunciare le politiche del governo Draghi, nemiche dei lavoratori, né smetteremo di opporci alla deriva guerrafondaia che sta prendendo questo Paese. Continueremo a dire con forza che l'aumento delle spese militari è inaccettabile e continueremo a opporci al traffico d'armi che passa per i nostri porti e i nostri aeroporti.
Chi era in piazza oggi ha ribadito con fermezza che le intimidazioni e la repressione non ci fermeranno.
Sia chiaro: USB siamo tutti noi e USB non si tocca!
Aspettiamo tutti il 9 all'assemblea operaia al Circolo familiare di unità proletaria e il 22 alla grande manifestazione di operai e studenti a Roma.
Unione Sindacale di Base – Federazione Lombardia