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La tragedia di Marco Galan, vigile in coma.

Ferrara,

Tutti quanti, crediamo, si ricordano dell'incidente, uno dei tanti incidenti che accade a uno di noi; quella volta era toccato al collega Marco.

Riportiamo qui sotto uno stralcio tratto dal suo blog.

Stava facendo solo il suo lavoro: lo stava facendo correttamente, come sempre, ma nel posto sbagliato, non per colpa sua, ma di chi avrebbe dovuto garantirgli più sicurezza all'interno della caserma dei vigili del fuoco di Ferrara. Marco Galan, 45 anni, venne schiacciato, il 26 luglio 2006 da un fuoristrada dei vigili del fuoco, in un incidente sul lavoro che ancora oggi appare incredibile per la sua dinamica e ancor più difficile da raccontare. Una difficoltà che la procura di Ferrara ha superato, chiedendo il rinvio a giudizio di Michele De Vincentis, ex comandante dei vigili del fuoco, accusandolo di non avere predisposto tutte le misure di sicurezza all'interno della nuova caserma dei vigili del fuoco. De Vincentis spiegò che proprio l'infortunio Galan fu tra le cause che lo spinsero a lasciare Ferrara. Ora potrà spiegare la sua posizione all'udienza fissata al 12 marzo prossimo davanti al gup Piera Tassoni, dopo che tramite il suo legale, aveva fatto opposizione al decreto penale di condanna deciso dal pm Filippo di Benedetto era stata presentata opposizione. Perciò, come vuole la procedura, dopo l'opposizione presentata dal suo avvocato, Vito Gallotta, si è giunti alla fissazione del processo. Il pm Filippo di Benedetto nella sua istruttoria ha isolato tutta la catena degli errori compiuti quel maledetto giorno del luglio di due anni fa. Errori che messi in fila hanno portato ad evidenziare la macroscopica carenza di misure di sicurezza e di conseguenza le negligenze - presunte - per le quali sarà chiamato a processo per lesioni gravissime l'ex comandante. Quel giorno, Galan assieme ad un collega stava collaudando un cavo agganciato, tramite due verricelli, alle Land Rover Defender, i mezzi fuoristrada dei vigili, che dovevano mettere in tensione il cavo ad una distanza tra loro di 26 metri. In quel momento, nella caserma entrò il furgone, un corriere postale per ritirare un pacco. All'autista venne concessa autorizzazione ad entrare e transitò nell'area del collaudo del cavo, lo agganciò, passando di fianco ai fuoristrada, senza accorgersi del cavo in tensione a 50 centimetri da terra. Il furgone trascinò il cavo e di conseguenza i due Defender fermi: uno di questi gettò a terra Galan, e lo travolse, schiacciandogli il torace e procurandogli ferite alle gambe e al volto. Lesioni gravissime che lo portarono subito al coma, in cui rimane ancora oggi, in uno stato vegetativo.

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amicidimarcogalan.blogspot.com

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Alleghiamo l'articolo di giornale; riteniamo non servano commenti in merito.