Ad aprile scatta il piano per affidare il 93,5% delle strade statali isolane ai privati. Dei, circa, 3000 Km di strade statali isolane, solo per 250 Km, circa, resteranno tutte le attività in capo al Compartimento Regionale dell’ANAS. Stando al Piano nazionale, il presidio diretto delle strade da parte dell’ANAS dovrebbe rimanere solamente per le strade statali a quattro corsie, se in Sardegna resteranno solamente 250 Km (SS.131 – Cagliari/Portotorres?), resteranno fuori tutte le altre strade ma anche le tratte a quattro corsie quali la Abbasanta-Nuoro-Olbia; la statale 130 Cagliari-Iglesias; la Villamassargia-Carbonia; la 554; la strada Sulcitana.
Con questo Piano si ridimensionano i servizi dell’ANAS, con inevitabili ricadute occupazionali, inaccettabili anche per la cronica e persistente perdita di posti di lavoro in Sardegna; senza dimenticare i pericoli insiti in un presidio disomogeneo delle strade, che non garantirebbe gli stessi standard di sicurezza, efficienza ed adeguatezza.
Per meglio illustrare il Piano di abbandono delle strade isolane da parte dell’ANAS e le ripercussioni che esso produce sulla realtà della Sardegna, la RdB-CUB ha indetto una conferenza stampa presso la propria sede.
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Strade sarde Riorganizzazione contestata
Cantieri Anas, a rischio duecento posti di lavoro
di NICOLA PERROTTI
Cagliari - La riorganizzazione dei cantieri da parte dell'Anas, con l'affidamento della manutenzione delle strade a ditte private, mette a rischio duecento posti di lavoro su 281: a lanciare l'allarme è il sindacato Rdb-Cub, che denuncia «ricadute occupazionali inaccettabili» e chiede all'ente di fare chiarezza sul futuro di questi dipendenti.
Sono operai, geometri, ingegneri e si occupano della pulizia della carreggiata, della manutenzione della segnaletica e delle barriere, del taglio dell'erba e dello sgombero della neve, ma anche della sorveglianza, che consiste nell'individuare situazioni di pericolo e svolgere gli interventi necessari.
«Il rischio è che anche per le strade sarde accada ciò che è accaduto nelle ferrovie, vale a dire la dismissione del trasporto merci, la chiusura degli scali marittimi, e la messa in discussione di 600 posti di lavoro», avverte il coordinatore regionale dell'Rdb-Cub Enrico Rubiu.
Se non arriveranno risposte da parte dell'azienda, che nel frattempo porta avanti una trattativa con le altre organizzazioni sindacali, l'Rdb è pronta a organizzare per il giorno Pasqua uno sciopero dei lavoratori impegnati nella sorveglianza.
Il nuovo piano dell'Anas scatterà in aprile e prevede che la gestione della maggior parte delle strade (il 93,5 per cento) sia affidata con contratti triennali a imprese private, che già oggi gestiscono numerosi cantieri: per questi, ricorda il sindacato di base, l'Anas spende già 40 milioni all'anno.
Secondo l'Rdb, su un totale di circa tremila chilometri, resterebbe in mano al compartimento regionale Anas solo il tratto Cagliari-Sassari della statale 131 (circa 220 chilometri), esclusi importanti segmenti come la Diramazione centrale nuorese che da Abbasanta porta verso Nuoro e Olbia.
La gestione di tutte le altre strade statali come la 130 Cagliari-Iglesias, la 126, la 195 e la 554 sarà invece esternalizzata.
13 marzo 2008 - L'Unione Sarda
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L’Anas privatizza la manutenzione
Dal primo aprile sulle strade sarde resta solo la sorveglianza
di ALESSANDRA SALLEMI
CAGLIARI - La Sardegna, con Toscana, Campania e Lombardia è stata scelta dall’Anas per sperimentare la manutenzione privatizzata delle strade: un esperimento riuscito sulla carta, evidentemente, se è vero quel che raccontavano ieri le rappresentanze sindacali di base in conferenza stampa.
Vale a dire che, oltre le regioni indicate, tutti i compartimenti d’Italia preparano i bandi di gara per affidare a terzi pulizia delle cunette, rimozione della neve, riparazione di barriere e cartelli stradali. All’Anas dal primo aprile resterà soltanto la sorveglianza stradale, che sarebbe l’andirivieni con una Fiat Panda lungo il tratto di strada da controllare. Ma l’innovazione del servizio in nome del risparmio avrà conseguenze anche qui: il controllore dovrà pattugliare 130 chilometri anziché 50 e, su strade diverse dalla 131-Carlo Felice, soltanto per 6 ore al giorno. Gianni Masala (RdB Anas) ed Enrico Rubiu (coordinatore regionale) spiegano che in statali come la Monti-Olbia, un saliscendi continuo, in ampi tratti della 125, sulla Sulcitana («la statale più trafficata dell’isola», quella per Pula), la Abbasanta-Nuoro-Olbia, la 554 e la Cagliari-Iglesias non potrà non succedere che gli standard di sicurezza scendano anche pericolosamente. Un’autostrada dritta, senza incroci a raso, senza innesti, con le barriere lungo tutto il percorso e nessun contatto con l’esterno può essere controllata in sei ore lungo i 130 chilometri assegnati per operatore. Non così invece in strade tortuose, con ogni sorta di intersezione e quantità di traffico da ora di punta in una via urbana. Poi c’è l’altro tema fondamentale, l’occupazione: tutti a casa, «ma nessuno ancora ne sa niente». «E’ in corso una trattativa con le organizzazioni sindacali che l’azienda riconosce: ma mentre si tratta la riorganizzazione - scrivono e ribadiscono a voce Rubiu e Masala -, Anas procede anche con la ristrutturazione: si riorganizzano le tratte stradali, si bandiscono gare di appalto triennali per la manutenzione prima eseguita con personale proprio. E non una sola assemblea del personale è stata fatta sulla questione». E questa è un’accusa verso Cgil, Cisl e Uil, i sindacati riconosciuti dall’azienda che, secondo RdB, nulla finora avrebbero detto ai lavoratori. Al momento, nella manutenzione delle strade in tutta l’isola lavorano 281 persone: Masala e Rubiu ieri spiegavano che ne resteranno 50, al massimo 80 e gli altri «non si sa che fine faranno». Secondo i due sindacalisti le manutenzioni non avrebbero bisogno di tagli: l’organico è «sotto» di 130 unità. Il punto è la qualità del servizio reso: «Non ci saranno più squadre reperibili - diceva Masala -, quindi si dilatano i tempi di intervento. In una strada come la 131 con un traffico costante qualunque cosa succeda questa può venire segnalata tempestivamente dall’automobilista di passaggio. Ma ci sono arterie molto poco frequentate in cui, col taglio della sorveglianza sulle 24 ore, si elevano notevolmente rischi di vario tipo». Le rappresentanze sindacali di base hanno chiesto un incontro alla Regione: 1.600 chilometri di strade (su 3 mila) dovrebbero passare sotto l’amministrazione regionale, «ma ancora non ci sono stati atti in questo senso».
12 marzo 2008 - La Nuova Sardegna
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Strade sarde: Rdb, perplessità su sperimentazione Anas
I programmi di nuovi modelli per le manutenzioni delle strede da parte dell'Anas a livello nazionale preoccupano anche in Sardegna. Secondo le Rappresentanze sindacali di base (Rdb), la riorganizzazione dell'azienda nell'isola porterebbe a un numero di esuberi tra i 200 e i 230 lavoratori. Ma le perplessità dei sindacalisti sul riordino dell'Anas riguardano anche la sicurezza nelle strade, a causa di una possibile riduzione dell'organico.
di Fabio Pireddu
CAGLIARI – L'Anas sta trattando con le organizzazioni sindacali per una riorganizzazione che dal primo aprile coinvolgerà Sardegna, Lombardia, Campania e Toscana. La sperimentazione dovrebbe durare 9 mesi, in seguito verrà valutata la possibilità di rendere permanenti le novità. A rischio sono soprattutto i comparti dedicati alla manutenzione, che verrebbe affidata in appalto ad altre società private. "In Sardegna – dice il responsabile Rdb Anas per la Sardegna, Giovanni Masala – la riorganizzazione in atto riduce il fabbisogno dell'azienda a sole 50 o, nella migliore delle ipotesi, 80 unità, a seconda dei chilometri che verranno affidati a ciascuna squadra". Attualmente in Sardegna operano 281 lavoratori su strada, che fanno parte delle squadre che eseguono i lavori di normale manutenzione delle strade. Un sorvegliante, un caposquadra e cinque cantonieri garantiscono la pulizia di tutte le strade dell'isola, la sistemazione di segnaletica e barriere, sfalcio dell'erba e sgombero dalla neve. La riorganizzazione – è questa la preoccupazione delle Rdb - prevederebbe di assicurare una sorveglianza 24 ore su 24 solo sulla statale 131, per i 220 chilometri che vanno da Cagliari a Sassari, mentre per tutte le altre strade ci sarà un sorvegliante solo per 6 ore al giorno. La manutenzione, poi, sarebbe affidata totalmente a ditte esterne. "Il nuovo modello che la società sta attuando – continua Masala – potrebbe produrre un abbassamento dei livelli di sicurezza delle strade conseguente alla diminuita presenza di personale". Le Rappresentanze sindacali di base hanno chiesto all'inizio del mese un incontro con i vertici dell'azienda a livello regionale, ma senza ottenere nessuna risposta. Anche il presidente della Regione Soru e l'assessore ai Lavori pubblici Mannoni hanno ricevuto la stessa richiesta. Attualmente è in corso lo stato di agistazione proclamato dalla Rdb, ma i vertici delle rappresentanze di base hanno annunciato di essere pronti a mobilitare i lavoratori.
12 marzo 2008 - Sardegna Oggi
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Strade. I cantieri alle imprese esterne e lavoratori a rischio tagli
Manutenzioni Anas allarme dei sindacati
Cagliari - Dal primo aprile sulle strade sarde la sorveglianza potrebbe essere limitata soltanto al mattino. Solo la Carlo Felice sarà al sicuro e guai al malcapitato che dovesse avere un guasto in qualche strada all'interno. Queste alcune delle ripercussioni negative dell'annunciata sperimentazione che l'Anas adotterà in Sardegna: un nuovo modello organizzativo che affida la manutenzione delle strade statali (il 93% del totale nell'isola) a ditte esterne, riducendo il servizio di sorveglianza. Ma sul progetto chiedono garanzie per i lavoratori e chiarezza le rappresentanze sindacali di base (Rdb-Cub), annunciando lo stato di agitazione dei lavoratori e l'apertura di "una procedura di raffreddamento". «Siamo preoccupati perché così non si migliora la situazione delle strade sarde» ha detto il coordinatore regionale Enrico Rubiu. «Almeno il 93% delle strade, circa 220 chilometri che riguardano la Statale 131 Carlo Felice, resteranno di strettacompetenza Anas, mentre la manutenzione di tutte altre sarà affidata a ditte esterne in appalto». Secondo il delegato aziendale Rdb Anas, Govanni Masala «vi è anche un problema di sicurezza per l'automobilista perché, con le ipotesi sul tavolo, il controllo delle strade sarebbe garantito per 24 ore solo sulla SS 131, escludendo ad esempio diramazione per Nuoro e la 130 per Iglesias che, come tutte le altre strade, dovrebbero essere monitorate solo per sei ore al giorno». Il rischio è l'innalzamento dei livelli di insicurezza sulle strade. Inoltre la riorganizzazione in atto hanno spiegato i responsabili Rdb dell'Anas, «riduce il fabbisogno di personale a 50-80 unità, con un esubero che va da 230 a 200 unità circa rispetto ai 281 cantonieri in organico e affida a imprese esterne gli appalti per la manutenzione, attualmente eseguita dall'Anas». Chiesto un confronto con Soru, Mannoni e il dirigente dell'Anas Sardegna Giorgio Carboni.(E.N.)
12 marzo 2008 - Il Sardegna
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ANAS: RDB-CUB, PROTESTA CONTRO ESTERNALIZZAZIONE MANUTENZIONE
(AGI) - Cagliari, 11 mar. - Le rappresentanze sindacali di base dell’Anas lanciano l’allarme per il progetto di esternalizzazione della manutenzione delle strade statali, previsto anche in Sardegna a partire dal 1° aprile prossimo. Il sindacato, che ha gia’ proclamato lo stato di agitazione per i suoi 50 iscritti oltre ad aver aperto la “procedura di raffreddamento” per dar corso ad un eventuale sciopero, ha manifestato stamane, in una conferenza stampa, preoccupazione per gli esuberi del personale dell’Anas che, finora, ha eseguito il servizio di pronto intervento oltre all’attivita’ ordinaria di pulizia, segnaletica, barriere, sfalcio erba e sgombero neve dalle strade. Attualmente nell’isola lavorano 56 squadre di manutenzione che assicurano anche la sorveglianza con turni di reperibilita’ sulle 24 ore.
Nella riorganizzazione programmata, che sara’ avviata sperimentalmente anche in Campania, Lombardia e Toscana, l’Anas - secondo quanto riferito dai sindacati - assicurerebbe la sorveglianza per l’intera giornata solo sulla strada statale 131 ma limitata ai 220 chilometri di tratta Cagliari-Sassari escludendo la diramazione nuorese e la strada statale 130 per Iglesias dove, invece, il servizio sarebbe garantito per sole sei ore al giorno.
“La riorganizzazione in atto - hanno spiegato Giovanni Masala ed Enrico Rubiu, rispettivamente responsabile Rdb dell’Anas in Sardegna e coordinatore regionale della federazione - riduce il fabbisogno di personale a sole 50-80 unita’, con un esubero che va da 230 a 200 unita’ circa rispetto ai 281 cantonieri in organico”.
Riguardo la manutenzione, la ristrutturazione aziendale prevede, invece, appalti a imprese esterne per assicurare la manutenzione che e’ attualmente eseguita dal personale Anas. L’organizzazione sindacale, che ha chiesto un incontro nei giorni scorsi sia ai vertici regionali della societa’ per azioni che all’assessore ai Lavori Pubblici Carlo Mannoni e al presidente della Regione Renato, denuncia il rischio sicurezza sulle strade sarde interessate per il 93% dal progetto di dismissione della manutenzione.
“Il rischio - hanno sottolineato - e’ che anche per le strade accada cio’ che e’ accaduto per le Ferrovie sarde, ovvero l’abbandono del trasporto merci e la chiusura degli scali marittimi, con la messa in discussione di 600 posti di lavoro tra i ferrovieri”. (AGI)
Cli/Sol/Cog